Quando il viaggiare diventa social, Couchsurfing un programma di ospitalità che ha conquistato il pianeta
Di Anna Sette
Il modo di viaggiare si è evoluto ed è diventato più ‘social’. Dimenticatevi gli hotel e i tour organizzati, dove le vacanze vengono confezionate ad hoc, e i turisti finiscono per fare amicizia solo (eventualmente) tra di loro, senza aver davvero conosciuto una persona del posto.
Viaggiare è aprire la mente e vedere le cose da un’altra prospettiva. Viaggiare vuol dire immergersi in una cultura e sperimentare tutto, quartieri popolari, viuzze e stradine non battute, ristoranti non frequentati solo dai turisti, moda e negozi locali, cibo, bevande e dolci tipici, e soprattutto avere l’occasione di fare amicizia con la gente del posto.
Con Couchsurfing questo nuova filosofia di viaggio è diventata una realtà. Couchsurfing, letteralmente ‘saltare da un divano all’altro’, nasce nel 1999 negli Stati Uniti da un’idea di Casey Fenton, originario di Boston e suo fondatore. Jesse, fratello di Casey, che ho avuto il piacere di conoscere durante il mio viaggio a Boston nel 2008, alla mia prima esperienza da Courchsurfer come sua ospite, mi ha raccontato come è nato il primo sito di ospitalità, diventato poi il più famoso del mondo. Casey, programmatore di computer, trovò un’offerta per un volo in Islanda per poi scoprire che le strutture alberghiere erano poche e molto costose. L’idea di passare due settimane da solo in una costosissima stanza d’albergo lo spinse a contattare tutti gli studenti islandesi del posto alla ricerca di ospitalità, ma soprattutto di compagnia.
E voi dove ospitate di solito a casa? Probabilmente sul divano. Ecco come è nato Couchsurfing.
Il sito www.couchsurfing.org vi permette infatti di cercare e offrire ospitalità (‘couch’ cioè divani ma non solo), in tutto il mondo, ma soprattutto di trovare tantissime persone che vi racconteranno tutto del posto in cui vivono, dandovi dritte e consigli utili, condividendo un pasto con voi, una piacevole serata fuori, facendovi da guida, ma soprattutto regalandovi la possibilità di vedere finalmente la città con gli occhi di chi la vive.
Couchsurfing funziona con un sistema di referenze, meglio se positive, tra i vari Couchsurfers. Create il vostro profilo, completo di foto, cose che vi piacciono e appassionano (film, hobby, libri) e una dettagliata descrizione di voi e del vostro carattere. Quando cercherete ospitalità, oppure vaglierete la possibilità di ospitare qualcuno o meno, sicuramente sarete più inclini ad aprire le porte di casa vostra a una persona a voi più affine.
L’iscrizione al sito è completamente gratuita. Couchsurfing non ha fini di lucro di alcun genere.
Il sito offre anche la possibilità di iscriversi ai gruppi (groups) di una città, dove chi vive organizza di frequente barbecue, gite fuori porta, escursioni e tanto altro. Potrete unirvi a questi gruppi e partecipare ai loro eventi, occasione perfetta per conoscere altri Couchsurfers e passare una giornata diversa dalle solite. Potete inoltre pubblicare il vostro annuncio in cui cercate compagni di viaggio per noleggiare, per esempio, un’auto a Las Vegas per andare a visitare il Grand Canyon. Avrete così diviso le spese della benzina e passato una giornata in piacevole compagnia e all’insegna dell’avventura, con persone di diverse nazionalità. Per la serie: unire l’utile al dilettevole.
Ci sono grandi città come New York, Parigi, Londra, Roma (ma anche tante altre) dove si organizzano meetup (incontri) settimanali tra Couchsurfers del posto, ottima occasione per conoscere nuova gente, sia se vivete in un posto che se siete di passaggio e cercate ospitalità, o semplicemente nuovi compagni di avventura.
All’interno della sezione ‘events’ riceverete aggiornamenti su tutti gli eventi in programma nei gruppi delle città che seguite, dove vivete, oppure siete diretti in viaggio. Potrete anche creare voi il gruppo della vostra città, oppure semplicemente un gruppo che unisca delle persone intorno a un hobby o attività in particolare.
Condividere il vostro viaggio con chi vive nella città che tanto desideravate visitare non ha prezzo. Non riuscirete più a viaggiare pensando di passare la giornata con una cartina in mano per tornare la sera in una triste, per quanto lussuosa o più o meno confortevole, stanza di hotel.
Couchsurfing però significa anche adattarsi a materassini gonfiabili, sacchi a pelo, divano letto, a dormire nella stanza da pranzo, condividere il bagno, rispettare gli spazi altrui, essere tolleranti e aperti di mente, ma soprattutto ad avere completa fiducia nell’altro. Se siete diffidenti, chiusi, riservati, questa potrebbe essere l’occasione buona per cambiare idea sul mondo e le persone che lo abitano. Oppure rivelarsi una brutta esperienza.
La mia lista di amici si è sempre allargata grazie a Couchsurfing, e tutti i posti visitati si sono colorati di nuove emozioni e divertenti episodi che porto sempre con me. E’ incredibile come la gente possa generosamente aprirvi le porte di casa propria e del proprio cuore. Provare per credere.
Altrettanto conosciuto, soprattutto in Europa il sito ugualmente gratuito www.hospitalityclub.org nato nel 2000 dall’idea di un ragazzo tedesco.
Social