Caso Aldrovandi, agenti condannati applauditi al congresso del Sap. Pansa chiama la mamma di Federico per esprimere “solidarietà”
Fanno discutere gli applausi tributati dal congresso del sindacato di Polizia Sap agli agenti condannati per la morte del giovane Federico Aldrovandi durante un controllo nel 2005, a Ferrara. “Un gesto gravissimo e inaccettabile”, dice il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Ieri sera il capo della polizia, Alessandro Pansa ha telefonato a Patrizia Moretti, la madre di Federico per esprimere “vicinanza e solidarietà”. Lo riferisce la stessa Moretti che questa mattina a Roma terrà una conferenza stampa. Pansa ha definito “vergognoso” quanto accaduto e si è impegnato a incontrare la donna il prima possibile.
Si tratta di “un gesto gravissimo e inaccettabile e ancor più grave e inaccettabile perché compiuto da uomini che con la loro divisa rappresentano lo Stato. E non possono disconoscere il senso di una sentenza passata in giudicato”, ha invece detto il ministro dell’Interno annunciando che “il primo gesto che compirò è quello di revocare l’appuntamento che avevo dato al Sap per martedì prossimo”.
SAP DIFENDE I COLLEGHI
Per Gianni Tonelli, eletto proprio ieri sera presidente nazionale del Sap, “Alfano è vittima del bombardamento mediatico che si è innescato sulla vicenda Aldrovandi, perché prima che un processo giurisdizionale, è stato un processo di piazza in cui sono state veicolate ad arte valanghe di informazioni tutte assolutamenmte false”.
“Il ministro dell’Interno è una vittima come lo siamo noi, al punto che avevamo ritenuto anche noi i colleghi responsabili. In base al’analisi dei documenti processuali, a nostro avviso risulta invece che la sentenza è sbagliata”. Continua Tonelli: “Non mi nascondo dietro un dito e mi prendo le mie responsabilità. Non copro i colleghi condannati per la morte di Aldrovandi. Ma su questa vicenda ci sono punti di vista differenti, anche nella magistratura”.
Tonelli si dice “molto dispiaciuto” del fatto che l’appuntamento di martedì con Alfano sia saltato: “Avremmo parlato di spending review e del processo di unificazione delle forze di Polizia”. Il Sap invita Alfano “a dar mandato ai legali del Viminale di fare un’analisi sugli atti processuali del caso Aldrovandi, senza condannare a priori un gesto di solidarietà per dei colleghi che noi consideriamo innocenti e che ambiscono a un giusto processo di revisione”.
Quanto alla telefonata di Pansa a Patrizia Moretti, “il capo della Polizia ha fatto bene, visto che alcuni suoi uomini sono stati protagonisti di un evento nel quale suo figlio ha perso la vita. Ma per me – continua Tonelli – il prefetto ha sbagliato nel giudizio, cioé nel definire ‘vergognosi’ gli applausi tributati dal congresso Sap agli agenti condananti. A meno che non si ritenga vergognoso l’esercizio della libertà di pensiero e l’aspirazione dei poliziotti che si ritengono ingiustamente condannati e chiedono legittimamente una revisione del processo”. “Dalla nostra analisi -taglia corto il numero uno del Sap- vi sono gli elementi per sostenere che il giduizio nei confronti degli agenti sia stato condizionato”.
SIULP
Diversa l’opinione di Felice Romano, segretario generale del Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia). “Condivido le dichiarazioni del ministro Alfano e del capo della polizia, per i poliziotti il rispetto e la sacralità della vita sono un elemento irrinunciabile per lo svolgimento del nostro lavoro”, commenta Romano all’Adnkronos. “Per noi la vita è sacra anche quando ci troviamo di fronte a criminali efferati e persino quelli che hanno procurato stragi nel nostro Paese – spiega il sindacalista – Noi non siamo giudici ma poliziotti, professionisti della garanzia della legalità. E ogni volta che si perde una vita umana vuol dire che tutta la collettività ha perso, che abbiamo fallito sia nella missione di educazione alla legalità sia nel sistema di prevenzione e repressione che ogni democrazia deve avere”.
SIAP
“La mia organizzazione non si riconosce e prende le distanze da quegli applausi che riteniamo gravi e inopportuni. Condividiamo lo spirito e le parole utilizzate dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, con cui ha inteso commentare quanto accaduto”, afferma con l’Adnkronos Giuseppe Tiani, segretario del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia. Ciononostante, “il disagio oggettivo che i poliziotti vivono per una serie di antiche ragioni – conclude il sindacalista – non può essere canalizzato in gesti di quel tipo. Resta in evidenza il tema della tutela dei poliziotti quando espletano il loro delicato servizio. Ma questo non può tracimare nell’eccesso dell’uso dei poteri che ci sono concessi”.
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