• Home »
  • Politica »
  • Antimafia, arrestato l’ex ministro Scajola: “Ha favorito la latitanza di Matacena”. Berlusconi: “Sono addolorato”

Antimafia, arrestato l’ex ministro Scajola: “Ha favorito la latitanza di Matacena”. Berlusconi: “Sono addolorato”

Antimafia, arrestato l’ex ministro Scajola: “Ha favorito la latitanza di Matacena”. Berlusconi: “Sono addolorato”

L’ex ministro Claudio Scajola è stato arrestato dalla Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria. La Dia, coadiuvata dai Centri Operativi e sezioni Dia di Roma, Genova, Milano, Torino, Catania, Bologna Messina e Catanzaro sta procedendo all’esecuzione di 8 provvedimenti restrittivi, emessi dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, Olga Tarzia, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia reggina, diretta dal Procuratore della Repubblica Federico Cafiero de Raho.

Tra gli arrestati figurano oltre all’ex ministro Scajola anche personaggi legati al noto imprenditore reggino ed ex parlamentare Amedeo Matacena, colpito da provvedimento restrittivo insieme alla moglie Chiara Rizzo e alla madre Raffaella De Carolis.
Matacena è latitante a seguito di una condanna definitiva a cinque anni e quattro mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Sono in corso numerose perquisizioni in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia, oltre a sequestri di società commerciali italiane, collegate a società estere, per un valore di circa 50 milioni di euro.
Scajola ”ha concorso a mantenere la latitanza di Amedeo Matacena. Si è prodigato per trovare riferimenti all’estero presso i quali l’ex parlamentare avrebbe potuto trovare ospitalita’ per continuare la sua latitanza”, dice all’Adnkronos il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho.
L’operazione, sottolinea, “è frutto di un approfondimento sviluppato nell’ambito dell’indagine ‘Breakfast’ ancora in corso”. In particolare, spiega il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, “sono emersi alcuni colloqui tra Bruno Mafrici e Amedeo Matacena: nello svillppo dell’inchiesta condotta nei confronti di Matacena, è emersa l’esistenza di un gruppo di persone che tendeva a consentire” all’ex parlamentare di Forza Italia “di sottrarsi all’esecuzione della pena, perché era stato condannato a 5 anni di reclusione per associazione mafiosa, e nel giugno 2013 c’è stato l’ordine di carcerazione”.
“L’esito dell’indagine – rimarca De Raho – ha evidenziato come un gruppo di persone si muovesse per favorire il Matacena nel sottrarsi al’esecuzione della pena. Da qui l’ordinanza”.
L’operazione si colloca nell’ambito dell’indagine denominata ‘Breakfast’, che da più di due anni vede impegnata la Dia di Reggio nella ricerca dei reinvestimenti di capitali illeciti, movimentati dalla ‘ndrangheta in Italia ed all’estero.
Tra gli arrestati, spiega la Dia, oltre a Scajola e alla madre di Matacena, ”ci sono Martino Politi, Antonio Chillemi e la segretaria di Scajola, Roberta Sacco. I soggetti coinvolti sono gravemente indiziati a vario titolo di aver, attraverso la loro interposizione, agevolato l’imprenditore Matacena ad occultare la reale titolarità e disponibilità dei suoi beni, nonché di aver favorito la latitanza all’estero di quest’ultimo”.
E’ una parabola politica culminata con l’elezione in Parlamento la storia di Amedeo Matacena, ex deputato di Forza Italia e rampollo di una famiglia di armatori. Nel processo a suo carico è emerso l’appoggio delle cosche di ‘ndrangheta di Reggio Calabria per la sua elezione. Matacena era stato localizzato e arrestato a Dubai lo scorso agosto ma era tornato in libertà nell’ottobre successivo.
Silvio Berlusconi, commentando la notizia dell’arresto dell’ex ministro, ha dichiarato ai microfoni di Radio Capital: “No, non avevamo nessun sentore di un’inchiesta giudiziaria su Scajola. Sono addolorato per lui, mi dispiace”.
L’ex premier ha assicurato che l’ex ministro è stato escluso dalla liste azzurre per le europee non certo perché si aveva sentore di inchieste giudiziarie nei suoi confronti. “Scajola – ha spiegato – non è stato candidato, perché, a seguito di un sondaggio, abbiamo rilevato che la sua candidatura avrebbe portato a una diminuzione del voto globale dei nostri sostenitori”.