Effetto Pd sulle Borse. Netto rialzo per il mercato obbligazionario italiano e per Piazza Affari, all’indomani del voto per il rinnovo del Parlamento europeo, che in Italia segna l’affermazione del Partito Democratico targato Renzi. Il principale partito di governo vola oltre il 40% e stacca di una ventina di punti il M5s, superando a pieni voti il test elettorale. In un giornata che si preannuncia dai volumi estremamente sottili per la contemporanea chiusura per festività di Londra e Wall Street, in attesa dell’intervento del presidente Bce Mario Draghi da Sintra, il rendimento del decennale italiano scende al 3,05% dal 3,16%, e lo spread con l’analoga scadenza del Bund si stringe a 161 punti base dai 180 punti base del finale di seduta di venerdì.
I titoli
La Borsa di Milano a due ore dall’avvio della seduta si converte nella migliore d’Europa. Il Ftse Mib prosegue in rialzo del 2,82% a 21.259 punti dopo aver leggermente limato i guadagni con un massimo infraday di 21.450 punti. Sostenuti anche i volumi. Sono passati di mano già oltre l’80% dei titoli scambiati nell’intera seduta di venerdì. Sono le banche a guidare i rialzi in Borsa: i titoli del comparto registrano balzi compresi tra il 2% e il 7%. La migliore è Bper, maglia rosa del listino a +7,24%. Festeggiano anche Intesa Sanpaolo (+3,45%) e Unicredit (+3,49%), seguite da Mps (+3,3%) e Mediobanca (+2,61%). Brillanti le popolari: Bpm balza a +4,99%, aiutata anche dal successo dell’aumento di capitale chiuso venerdì con adesioni al 99,48%. Banco Popolare guadagna il 3,52%, Ubi Banca il 4,55%. Si raffredda quindi il nervosismo degli investitori, soprattutto dei fondi esteri, che la settimana scorsa aveva spinto lo spread di rendimento tra decennali italiani e tedeschi oltre la soglia dei 200 punti base per la prima volta da metà febbraio.
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