Reggio Calabria, arrestati i vertici del clan Crea. Coinvolti anche politici locali
La Polizia di Stato di Reggio Calabria ha eseguito 16 arresti nei confronti di altrettante persone responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione ed intestazione fittizia di beni. L’operazione degli uomini della squadra mobile e del Commissariato di Gioia Tauro, spiega una nota della Polizia, coordinati dal servizio centrale operativo, ha consentito di svelare le molteplici attività criminali della potente cosca Crea, egemone nel comprensorio di Rizziconi (Rc), con particolare riferimento alla sistematica ingerenza nelle attività pubbliche della località reggina.Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche beni, riconducibili alla famiglia Crea, tra cui ville e terreni, oltre che conti correnti bancari, per un valore complessivo quantificabile in oltre 5 milioni di euro.
Coinvolti anche politici locali – Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare ci sono il capo della famiglia, Teodoro Crea, 65 anni, la moglie, i figli e la nuora. Anche tre politici locali sono stati coinvolti nel blitz, tra le contestazioni mosse dalla Dda di Reggio Calabria vi sono anche condizionamenti nella pubblica amministrazione.
Fondamentale per le indagini è stato anche il contributo dell’ex sindaco di Rizziconi, eletto nel marzo 2010 alla guida di una lista civica, il quale, sin dal momento della sua elezione, ha avviato una collaborazione con la Polizia di Stato e la magistratura, denunciando irregolarità, anche di natura penale, nella gestione dell’amministrazione comunale e finalizzata a favorire gli interessi illeciti della cosca Crea. Numerose minacce ed intimidazioni di sodali della cosca nei confronti del sindaco causarono, quindi, nell’aprile 2011, le dimissioni di tutti i consiglieri comunali ed il successivo scioglimento degli organi di governo di Rizziconi, per l’evidente ingerenza criminale posta in essere.
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