Torino, a Piazza San Carlo ‘arriva’ Mozart. Dal 18 al 23 luglio concerti a cielo aperto dedicati al grande compositore
Dopo Beethoven, ecco Mozart. Piazza San Carlo, il «salotto di Torino», si prepara ad accogliere le grandi manifestazioni musicali dedicate al grande compositore, in una «sei giorni» che durerà da venerdì 18 a mercoledì 23 luglio: concerti a cielo aperto per consolidare la fama del capoluogo piemontese come capitale musicale. E se quello della piazza è l’aspetto più vistoso di questo Festival Mozart 2014, ad esso si aggiungono numerose altre proposte d’ascolto e di spettacolo, nei luoghi più disparati sparsi in tutta la città, per rendere più capillare il messaggio di bellezza che si vuole trasmettere.
Così le note mozartiane aleggeranno nel Centro Estivo all’Istituto Tommaseo, da Piatino Pianoforti in via Botticelli, al Borgo Medievale per il Circolo dei Lettori (con il Singspiel in un atto «Bastiano e Bastiana» composto a 12 anni), a Palazzo Barolo, al Sermig, a San Pietro in Vincoli, a Intesa Sanpaolo, alla Reggia di Venaria. Il cartellone è eloquente. E l’accesso libero agli spettacoli rende ancora più esplicito l’invito a partecipare, a cogliere l’occasione. L’esperienza dell’anno scorso – folle oceaniche di torinesi e non, molti i turisti, che gremivano la piazza per ascoltare Beethoven – ha suggerito di aumentare la capienza di questa eccezionale platea con il raddoppio delle sedie a disposizione (da mille si passa a duemila); inoltre sono allestiti due grandi schermi, uno a lato del palco e l’altro dietro al monumento del Caval ‘d Brons, per rendere più fruibili gli spettacoli, proprio come si fa per i grandi incontri di calcio o per i concerti rock.
Perché è proprio questo che si deve cercare di ottenere: la ricezione sempre più allargata di una musica che dovrebbe essere di tutti. I protagonisti del Festival sono tanti: il Teatro Regio, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Academia Montis Regalis con una partecipazione prestigiosa di direttori, cantanti, solisti; e poi il Conservatorio Giuseppe Verdi, sempre più attivo, l’Associazione Mozart Italia, i Corsi di Formazione Musicale e la Film Commission Torino Piemonte, per le video-scenografie delle due opere «Don Giovanni» e «Il flauto magico» in una versione speciale a cura di Vittorio Sabadin. E ancora tanti piccoli complessi, gruppi di giovani, singoli talentuosi strumentisti e cantanti.
L’evento abbraccia ovviamente tutti i generi musicali affrontati da Mozart. E l’eco dell’Europa, frequentata dal compositore salisburghese nel corso della sua breve vita, riverbererà anche qui nel centro di Torino, a pochi passi dai luoghi dove egli stesso quindicenne già famoso soggiornò, sia pure per pochi giorni, durante il primo viaggio in Italia nel 1771: il Teatro Regio e l’Albergo Dogana Vecchia.
Il programma del Festival è fittissimo, ma qualcosa di grandioso spicca su tutto. Oltre alle due opere di cui si è detto, appannaggio del Regio, il celebre (e pieno di misteri) «Requiem» rimasto incompiuto e diretto da Juraj Valcuha con l’Orchestra Rai, la «Sinfonia Haffner» (una delle più belle) e cinque stupendi Concerti («per violino K 216», «per clarinetto K 622», «per pianoforte K 467 e K 488», «per flauto e arpa K 299») con solisti di grido e l’Orchestra Filarmonica, le ultime due Sinfonie («K 550 in sol minore» e «K 551 Jupiter K 551») ancora con la Rai. Tutti i concerti in piazza San Carlo saranno introdotti da una guida all’ascolto curata dal musicologo Giorgio Pestelli. E meritano tutta l’attenzione gli «eventi musicali diffusi» delle Strade di Mozart, promossi da Glocal Sounds: tre itinerari con visite e ascolti che seguono le linee del sacro, del profano e (siamo a Torino no?) del magico. Info: www.festivalmozart.it .
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