Facebook, cervello più sviluppato nelle persone più ‘socievoli’
Secondo una ricerca dell‘University College di Londra, Facebook potrebbe modificare il cervello delle persone che lo utilizzano con più frequenza. Esisterebbe infatti un legame tra il numero di amici sul social network e le dimensioni di alcune aree cerebrali coinvolte nelle interazioni sociali, nella memoria e nell’autismo. I ricercatori hanno contato il numero di amici ‘virtuali’ in Facebook che ogni volontario aveva, nonché la dimensione della rete di amici ‘reali’. “Abbiamo identificato alcune regioni cerebrali che sembrano avere un collegamento con il numero di amici che abbiamo, sia veri che online”, dice Kanai Ryota, uno dei ricercatori. In particolare, l’amigdala appare più sviluppata nelle persone molto ‘socievoli’ sia nella vita reale che virtuale. Il solco temporale superiore, che ha un ruolo nella percezione e può essere compromesso in presenza di autismo, la circonvoluzione temporale media sinistra, legata alla capacità di ‘leggere’ i segnali sociali, e la corteccia entorinale, essenziale per la memoria, sembrano più grandi solo nelle persone con una estesa rete di amici esclusivamente su Facebook. “La questione interessante da chiarire è se queste strutture cambino nel tempo. Questo ci aiuterà a rispondere alla domanda se Internet stia davvero cambiando il nostro cervello”, chiarisce l’esperto.
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