Fecondazione eterologa, intesa tra le regioni: “Gratuita o con ticket per le donne in età fertile”
La fecondazione eterologa sarà gratuita o con ticket, prevista cioè nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), ma con dei paletti rispetto all’età delle donne riceventi, che devono essere in età potenzialmente fertile. Su questo punto, tecnici e funzionari regionali hanno trovato l’accordo nel documento tecnico varato oggi dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito il divieto previsto dalla legge 40. Il documento sarà domani sul tavolo della Conferenza delle Regioni, convocata in via straordinaria anche per discutere dell’attuazione dell’eterologa.
Questa è una delle principali novità nell’intesa per applicare, in modo omogeneo, la sentenza del 9 aprile scorso della Corte Costituzionale che così citava: “La determinazione di avere o meno un figlio, anche per la coppia assolutamente sterile o infertile – spiegava la Consulta – concernendo la sfera più intima ed intangibile della persona umana, non può che essere incoercibile, qualora non vulneri altri valori costituzionali. L’illegittimità della norma che vietava la fecondazione eterologa non provoca alcun vuoto normativo”.
Altre novità. Il nato da fecondazione eterologa avrà lo stesso colore di pelle della coppia ricevente. Per quanto possibile si manterrà, cioè, lo stesso fenotipo della coppia ricevente in relazione al colore della pelle, dei capelli e anche rispetto al gruppo sanguigno. Avrà anche la possibilità di chiedere di conoscere l’identità del padre o madre biologici una volta compiuti i 25 anni di età: a questo punto il donatore viene ricontattato e, se lo decide, potrà rivelare la propria identità. Con l’eccezione di tale caso, il documento prevede l’anonimato del donatore: si potrà risalire a notizie relativi ad aspetti genetici del donatore solo per esigenze mediche del nato.
Per i donatori nell’ambito della fecondazione eterologa, si prevede un limite massimo di 10 nati per ogni donatore. La coppia che ha già avuto un figlio da eterologa potrà però chiedere di avere altri figli da eterologa con lo stesso donatore. Il documento tecnico varato oggi fissa pure i limiti di età per i donatori: 20-35 anni per le donne e 18-40 per gli uomini. Per le donne riceventi è previsto un limite massimo di età di 43 anni ai fini di poter ottenere l’eterologa nell’ambito dei Lea, a carico del Ssn.
Dall’aprile scorso molti aspiranti genitori chiedono di poter provare. Le liste d’attesa sono affollate in tutte le regioni italiane. Ma in questi cinque mesi non era mai arrivata una direttiva chiara e univoca dallo Stato Italiano. Il documento tecnico varato è in linea con i contenuti della delibera già approvata dalla Regione toscana e che dà il via libera all’eterologa nei centri pubblici della Regione. Il documento prevede anche, come nella delibera della Toscana, precisi test ed esami clinici per i donatori e l’istituzione di un Registro dei donatori. Intanto, domani proprio a Firenze, all’Ospedale Careggi, prederanno il via le visite di consulenza per le prime otto coppie che hanno chiesto di effettuare una fecondazione eterologa.
L’orientamento delle altre Regioni, secondo quanto si apprende, sarebbe invece quello di attendere il via libera definitivo della Conferenza Stato-Regioni prima di avviare gli interventi di fecondazione eterologa nei propri centri
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