Ferrari, Marchionne contro Montezemolo: “Tutti sono necessari e nessuno è indispensabile. Non vinciamo dal 2008″
Il cambio al vertice di Ferrari e dunque l’uscita di Luca Cordero di Montezemolo, “non è in agenda”. Ma certo è che “tutti sono necessari e nessuno è indispensabile”. E’ il messaggio che l’ad di Fiat, Sergio Marchionne lancia al presidente della Ferrari, da Cernobbio durante il Forum Ambrosetti.
Marchionne fa notare che Ferrari è’ “prima di tutto una controllata della Fiat. Noi abbiamo il 90% e abbiamo come azionista al 10% Piero Ferrari, con il quale abbiamo ottime relazioni. E’ una società che fa parte della galassia di Fiat”. La casa di Maranello e’ stata affidata a Montezemolo, ricorda Marchionne, per due ragioni: per l’indipendenza e per vincere in Formula Uno. “Detto questo – fa notare – come lo è per me, lo e’ per lui e per tutti gli altri, noi siamo a servizio dell’azienda. Quando l’azienda cambia idea, o perlomeno non c’è più la convergenza di obiettivi, le cose cambiano”.
A chi torna dunque a chiedere se Montezemolo è’ in partenza, “non sto dicendo questo. Vi ricordo che sono due le parti della realtà Ferrari che sono importanti per noi come azionista e per noi come azienda: la prima sono ovviamente i risultati economici, il volume, cosa su cui Luca ha fatto un grandissimo lavoro e gli faccio i miei complimenti”.
La seconda “è la gestione sportiva
Il cuore di Ferrari e’ quello di vincere in Formula Uno e io sono un tifoso da anni. Vedere la Ferrari in queste condizioni, avendo i migliori piloti, box di una qualità eccezionale, ingegneri che sono veramente bravi, vedere quel sistema li è vedere che non vinciamo dal 2008…” Lascia in sospeso il numero uno di Fiat.
I danni della burocrazia
“La burocrazia non solo costa cara ma uccide lo spirito di impresa”, dice Marchionne. “Per questo – aggiunge – la riforma della Pa dovrebbe essere ispirata a criteri di pragmatismo”. Il problema continua a essere anche “il sistema lento e opaco della gustizia”, oggi “contorta”.
E poi: “La mancanza di occupazione e assenza di investimenti esteri” sono i due maggiori problemi che attanagliano l’Italia. Tutto questo, evidenzia, “a causa del mercato del lavoro, della mancanza di certezze del diritto e della burocrazia”.
Il consiglio al governo
“Concludo con un consiglio non richiesto e un invito. I Mille giorni sono appena iniziati. Sarà’ la prova dei fatti a dare un giudizio. Ci troviamo però’ con un governo giovane e con un gruppo di persone determinate a scardinare il sistema. Nella vostra lista, che sappiamo essere lunghissima, scegliete tre cose e poi passate alle tre successive. L’invito invece è quello di dimagrire e asciugare la presenza dello stato nella vita della gente e delle imprese”.
Rapporto imprese-lavoratori
“Mi chiedo quando capiremo che la sfida non è tra imprese e lavoratori, ma tra noi e il resto del mondo che rappresenta tutta la concorrenza”. Oltretutto, dice l’ad di Fiat, “noi non vogliamo lavoratori usa e getta”. “Mi chiedo quando ci renderemo conto – continua – che un’economia di mercato può creare le migliori condizioni per la crescita: il compito delle imprese è quello di investire e rischiare”.
Italiani gattopardi
“Noi italiani – accusa Marchionne – siamo da sempre il paese dei gattopardi. Oggi possiamo raccontarci ancora una volta come le riforme siano essenziali, ma se non cambiamo atteggiamento tutti quanti e ognuno come singolo andremo sempre più in basso”.
Fiat, aumento di capitale e bond – Del possibile aumento di capitale e dell’ipotesi della emissione di un bond convertendo, “se ne parlera’ al prossimo cda di fine ottobre”.
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