Piemonte, rinviato a giudizio il vicepresidente regionale Reschigna e l’assessore Cerutti per l’inchiesta rimborsopoli
Non si salvano dall’inchiesta rimborsopoli l’assessore regionale al bilancio e vicepresidente della giunta Chiamparino, Aldo Reschigna, né l’assessore Monica Cerutti, né il segretario regionale del Pd Davide Gariglio: Per loro il giudice Roberto Ruscello ha disposto che entro dieci giorni sia chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di peculato. Tecnicamente si tratta di “imputazione coatta”. Salvati solamente Nino Boeti, attuale vicepresidente del Consiglio Regionale Mercedes Bresso, oggi europarlamentare del Pd, Rocchino Muliere (attuale sindaco di Novi Ligure),Wilmer Ronzani e Giuliana Manica. Assolta anche Gianna Pentenero, altra componente della squadra di Chiamparino: ha le delegato sul Lavoro e l’Istruzione.
Erano i sedici consiglieri regionali per i quali la procura di Torino aveva chiesto l’archiviazione nell’inchiesta sulle spese pazze della politica ma che erano rimasti al palo quando il gup, anziché archiviare, aveva fissato un’udienza per discutere le loro posizioni. In particolare ciò che non convinceva il giudice erano tutte le spese relative alla ristorazione. Quelle che invece i pm Enrica Gabetta e Giancarlo Avenati Bassi avevano ritenuto sbagliate ma non “dolose”.
S’nizia domani il processo agli altri consiglieri già rinviati a giudizio, Roberto Cota compreso, ed è molto probabile che i 24 imputati del processo vedranno aggiungersi i nuovi: Fabrizio Comba, Giampiero Leo, Gianluca Vignale, Eleonora Artesio, Davide Gariglio, Stefano Lepri, Angela Motta, Aldo Reschigna e Monica Cerutti. Luca Pedrale che per la sua posizione aveva patteggiato è di nuovo chiamato a giudizio come capogruppo del pdl per le nuove imputazioni coatte.
Il caso/Rimborsopoli, i giorni del giudizio, domani tocca a Cota
Il vicepresidente Aldo Reschigna, appena avuta notizia della decisione del gup, ha preferito non commentare: “Non ho ancora ricevutgo alcuna notifica, per adesso non ho nulla da dire”. Monica Cerutti “Non si tratta di un rinvio a giudizio ma della richiesta di rinvio. Andrò a spiegare le mie ragioni così come ho già fatto, ragioni che erano state accolte dai pm. Poi vedremo”. Il segretario regionale dei democratici Davide Gariglio non è sorpreso: “La decisione non mi sorprende. E’ coerente con quanto aveva scritto il gup nelle motivazioni”.
Social