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“La Cigs non si tocca”. E’ ancora scontro Fornero e sindacati sulla riforma del Lavoro

“La Cigs non si tocca”. E’ ancora scontro Fornero e sindacati sulla riforma del Lavoro

A sostegno dell’occupazione femminile e contro “il dualismo nord-sud” il governo pensa a “sgravi fiscali e migliori servizi anche nel settore della formazione, da finanziare anche con il Fondo sociale europeo”. E’ quanto ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero, parlando della riforma del lavoro durante la riunione dei colleghi dell’Ue.
Successivamente il ministro ha precisato di “non aver parlato al futuro” per quanto riguarda gli sgravi ma di aver fatto riferimento alla parte di incentivazione fiscale per l’occupazione dei giovani e delle donne in particolare al sud ”già inclusa nel decreto salva-Italia”. “Se poi all’interno di un provvedimento più vasto di riordino del sistema fiscale ci saranno risorse, non potrò che esserne contenta – ha sottolineato – Non credo di aver fatto la promessa di ulteriori sgravi oltre alla riduzione dell’Irap già prevista dal decreto”.
Ai ministri Ue, Fornero, dopo aver ricordato che l’esecutivo Monti “ha già realizzato un importante riforma strutturale”, quella delle pensioni, “che aveva come base non solo il rigore finanziario, ma il ristabilimento di una sostanziale equità tra le generazioni”, ha riferito che l’Italia conta di “ultimare entro la fine di marzo” una riforma del lavoro ”finalizzata a garantire una più alta partecipazione di lavoratori, soprattutto di giovani, donne e anziani”.
Sulla riforma, il governo, ha assicurato Fornero, “è impegnato al massimo possibile di consenso sociale e al dialogo con le parti sociali”.
Il ministro ha spiegato che “il primo elemento consiste nel riordino dei contratti di lavoro”. “Ci sono troppe tipologie contrattuali che, anziché la flessibilità buona, hanno creato molta precarietà”, ha ricordato il ministro, ribadendo che la lotta alla disoccupazione “per l’Italia è una priorità”.
Tra l’altro, ha sottolineato ancora Fornero, “un mercato del lavoro dinamico come quello che vorremmo realizzare necessita di un nuovo sistema di ammortizzatori sociali e questo costituisce un altro elemento della riforma”. E qui si e’ aperta una polemica immediata con i sindacati soprattutto sul superamento della cassa integrazione straordinaria e la sostituzione con un sussidio di disoccupazione. “Siamo contrari – ha detto il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni – alla cancellazione della cassa straordinaria, il ministro sa che vogliamo confermare il sistema degli ammortizzatori esistenti”. “In una stagione difficile è prioritario mantenere gli ammortizzatori che abbiamo .- ha detto il leader Cgil Susanna Camusso – . Sull’ammortizzatore universale serve che il governo decida quali risorse rendere disponibili perchè sia finanziato altrimenti è solo una riduzione delle tutele e non un ampliamento”.

Nel corso del dibattito pubblico della riunione, il ministro ha poi ricordato che la presenza delle donne nei cda delle società quotate è più bassa della media europea, “ma – ha assicurato – le cose cambieranno e anche rapidamente”. Fornero ha tra l’altro sottolineato come la presenza delle donne “al centro del potere economico possa rappresentare anche un forte miglioramento delle performance delle società e dell’economia”.
“E’ noto come l’Italia presenti i più bassi tassi di occupazione femminile, pur con molte differenze tra Nord e Sud – ha ricordato – Sarebbe pertanto sorprendente che l’Italia presentasse una presenza femminile più alta nei board delle società quotate”. Ed infatti “così non è”, ha sottolineato il ministro, riferendo che la presenza delle donne è pari all’8%, contro una media europea del 12,5%.
Tuttavia, ha assicurato Fornero, “le cose cambieranno e anche rapidamente, perché, grazie a un’iniziativa trasversale delle forze politiche ed alla mobilitazione delle organizzazioni” che si occupano del tema “il Parlamento ha approvato una legge che porterà rapidamente le donne a rappresentare il 20% nei board e molto rapidamente un terzo e sono fiduciosa che le società la rispetteranno”.
Inoltre, ha detto il ministro ai suoi colleghi, “stiamo predisponendo un regolamento che possa portare ad applicare le stesse regole anche nelle società pubbliche e nelle istituzioni politiche”.
“Se facciamo i sussidi per la disoccupazione, non abbiamo bisogno della cassa integrazione straordinaria”, ha poi ribadito Fornero. “Penso che abbiamo un problema di esclusione per quanto riguarda gli ammortizzatori – ha detto – Alcune categorie sono completamente escluse dall’accesso a qualcosa che è sostegno al reddito. Il nostro primo principio è l’universalismo, dobbiamo farlo a parità di risorse e di costi, per questo stiamo andando con il lanternino per vedere la redistribuzione delle risorse”.
Sulla cassa integrazione, per quanto riguarda invece quella ordinaria, “entro certi limiti va rafforzata”, mentre quella “straordinaria va considerata per le riorganizzazioni, le ristrutturazioni e le soluzioni di crisi, per un periodo di tempo definito”.
Fornero si augura che il nuovo incontro con le parti sociali convocato per lunedì sia “proficuo, come è stato l’ultimo”, senza alcuna “preclusione”. Un incontro, ha detto il ministro, di “costruzione di una riforma complessiva della quale abbiamo già messo alcuni piccoli tasselli”. “E’ un lavoro in costruzione – ha sottolineato – mi sembra che ci stiamo lavorando tutti molto seriamente, con l’atteggiamento giusto, non ci sono preclusioni né ricette precostituite”.