‘Ndrangheta, arrestate 20 persone del clan degli ‘Zingari’: stavano preparando un attentato al pm Bruni della Dda di Catanzaro
Preparavano un attentato al pm Pier Paolo Bruni della Dda di Catanzaro. Venti persone organiche al gruppo criminale degli ‘Zingari’, attivo nell’area urbana di Cosenza, Rende e Paola, sono destinatarie di altrettanti provvedimenti cautelari da parte della Squadra mobile e dei Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza. L’operazione è coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro. Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e traffico di droga.
Un affiliato al gruppo criminale degli Zingari, detenuto, ha rivelato a un appartenente della Polizia penitenziaria di un’imminente azione di fuoco contro il magistrato raccontando inquietanti particolari. Le cosche sapevano che Bruni viaggia a bordo di una Bmw di colore grigio e che per andare in Tribunale a Cosenza, dove rappresenta la pubblica accusa in diversi processi (tra cui ‘Ultimo assalto’ proprio contro la cosca degli Zingari), percorre la SS 106 Jonica. L’attentato, secondo quanto riferito dall’uomo, sarebbe stato messo a segno all’uscita di una galleria in un luogo che avrebbe consentito agli assalitori di godere di vie di fuga. I riscontri sul posto hanno confermato la veridicità delle dichiarazioni. Secondo quanto si è appreso, l’attentato sarebbe stato organizzato con un accordo tra le cosche del cosentino, quelle del crotonese e quelle del vibonese, aree in cui Bruni conduce inchieste antimafia.
Di questo episodio si occupa la Procura di Salerno, competente per fatti che riguardano i magistrati del distretto di Catanzaro. Altro elemento preoccupante è la rivelazione, da parte del detenuto che ha collaborato, che il gruppo degli Zingari di Cosenza fosse a conoscenza di un’operazione imminente, dato confermato dalla irreperibilità di personaggi di spicco del gruppo criminale quali Daniele Lamanna, Celestino Abbruzzese e Tonino Abbruzzese ‘Banana’, nelle operazioni degli ultimi giorni e di questa mattina.
Un altro particolare emerso è che il gruppo criminale degli Zingari gestiva le case popolari a Cosenza, decidendo chi dovesse occupare gli alloggi. Nell’inchiesta è stata fatta luce, inoltre, sulle estorsioni che il gruppo criminale operava anche nell’hinterland.
La Dda di Catanzaro sta operando negli ultimi mesi in modo stringente contro le cosche di ‘ndrangheta delle tre province di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia con arresti, aggressione al patrimonio e applicazione del regime di 41 bis che impedisce agli affiliati di incontrarsi e stringere accordi anche in carcere.
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