Saldi 2015, gli acquisti non decollano. Codacons: “Registriamo un calo delle vendite del 5% rispetto all’anno scorso”
«Anticipare l’avvio degli sconti al 3 gennaio non è servito a molto. Ancora una volta il comportamento dei cittadini è improntato alla massima cautela – dice il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Si esce, si osservano le vetrine ma ancora non si compra. Segno che i consumatori puntano ad acquisti mirati, limitati da un budget per i saldi sempre più ristretto a causa della crisi economica». «Buono – sempre secondo l’associazione dei consumatori – l’afflusso presso outlet e centri commerciali ma le vendite, nella prima mattinata di saldi, appaiono in calo mediamente del -5% nelle grandi città rispetto alla partenza dei saldi invernali del 2014, con cali più evidenti nelle periferie». Come lo scorso anno i piccoli negozi e soprattutto le periferie risentono particolarmente della riduzione degli acquisti mentre la situazione appare meno negativa negli outlet e soprattutto nelle boutique dell’Alta moda, che possono contare su una massiccia presenza di turisti che tengono alto il livello delle vendite.
Secondo le stime dell’Ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia spenderà 336 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature e accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Almeno un italiano su due approfitterà degli sconti, ma si registra un calo del 7,3% rispetto al 2014, con una flessione che raggiunge quasi il 20% negli ultimi 5 anni. Al primo posto dei prodotti che saranno acquistati ci sono i capi di abbigliamento (92,3%), seguiti da calzature (66,7%), accessori (22,7%), biancheria intima (20,6%), articoli sportivi, pelletteria e biancheria per la casa. A Napoli ieri c’è stato un avvio un po’ sottogamba quello dei saldi a Napoli. In strada non manca la folla, tra cittadini e turisti che, complice il bel tempo, passeggiano nelle vie dello shopping. Ma la verità è che in pochi hanno comprato, partenza in sordina, insomma. Le vetrine dei negozi, in città, sono già da tempo preparate per informare dell’avvio dei saldi: si va da sconti del 20% fino al 50%. A Torino, invece, sono tantissimi oggi a dare l’assalto ai negozi.
Assalto in centro Da oggi i giorni delle occasioni
Per affrontare la stagione dei saldi in sicurezza ed evitare spiacevoli sorprese, il Codacons, come ogni anno, ha diffuso un decalogo di semplici regole. Fondamentale conservare sempre lo scontrino, perché non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono sostituire. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, si ha diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
Diffidare degli sconti superiori al 50%, perché spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Per il Codacons acquistare prodotti nei negozi di fiducia permette comunque di affrontare le spese con una sicurezza maggiore. Un consumatore attento dovrebbe fare molta attenzione al cartellino del prezzo su cui dovrebbe essere indicato il costo vecchio, quello in saldo e la percentuale di sconto. E al momento di tirare fuori il portafoglio valgono le stesse regole di sempre: se il negoziante espone in vetrina l’adesivo che indica la possibilità di pagare con la carta di credito o con il bancomat, dovrà permetterlo anche nel periodo dei saldi.
Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondo di magazzino. Stare alla larga, invita il Codacons, da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
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