Pino Daniele, a Roma il primo dei due funerali del cantautore, il secondo in serata a Napoli. La Procura di Roma indaga per omicidio colposo
Un lungo applauso all’uscita del feretro, su cui era stata posta una rosa bianca, dal Divino Amore. Migliaia di persone, molti con fiori in mano, sono arrivate al santuario della capitale per dare l’ultimo saluto a Pino Daniele, stroncato da un infarto la notte del 4 gennaio. Alla fine della cerimonia alcuni dei suoi brani più famosi, tra cui Napul’è, Qualcosa arriverà, Quanno chiove e Quando, sono state trasmessi dagli altoparlanti posti fuori dalla Basilica tra la commozione dei presenti. Molti i fan arrivati in pullman da Napoli, nonostante il secondo funerale organizzato nel capoluogo campano, in serata. La cerimonia si svolgerà in piazza Plebiscito, officiata dal cardinale Sepe. Non sono previste orazioni funebri da parte di autorità o artisti. L’altare sarà posizionato nell’area compresa tra l’accesso alla Basilica e le statue equestri. Non sono previsti, a quanto si apprende, luoghi riservati per autorità e stampa; solo per i parenti del cantautore, vista l’età e le condizioni di salute, è stato riservato uno spazio nelle vicinanze dell’altare. Di questa mattina la notizia che la Procura di Roma sta indagando per omicidio colposo. Dopo le esequie è stata disposta l’autopsia, domani a Napoli presso l’obitorio comunale “Federico II”.
L’omelia di Padre Renzo
Il funerale è stato officiato da padre Renzo Campatella, amico del musicista. Il sacerdote ha ricordato la figura di Daniele, ponendo anche l’accento su argomenti come la famiglia e l’attualità politica. “Se stiamo qui è perché siamo cristiani e dobbiamo vedere le cose con gli occhi di Dio – ha detto nell’omelia – oggi qui ci sono tante persone strette intorno ai familiari, ma da domani saranno soli”. “Mi raccomando, state uniti – si è poi rivolto ai familiari – è il più bel regalo che potete fare a Pino, altrimenti avrà fallito come padre e come uomo”. “Lo rivedremo Pino, lo rivedremo sicuramente” ha poi aggiunto. Applausi dal pubblico in un passaggio dell’omelia in cui si è scagliato contro i politici. “Guardate quanti banditi che ci governano, ci hanno tutti traditi, ‘sti pupazzi di politici che ci hanno ridotti a stracci, uno piu’ magnaccia di un altro…”, parole dure in riferimento in primo luogo allo scandalo di Mafia Capitale. Padre Renzo ha anche raccontato qualche aspetto inedito del musicista, come la sua profonda devozione per Padre Pio.
Folla di colleghi
Tra gli amici e i colleghi Nino D’Angelo, Jovanotti e Renato Zero, Antonello Venditti, Rossana Casale, Lina Sastri, e poi Francesco Renga, Renzo Arbore, Marco Mengoni, Tony Esposito, Umberto Tozzi, James Senese, Fiorella Mannoia, Tullio De Piscopo, Stefano D’Orazio, Serena Autieri, Emma Marrone, Rocco Hunt, Clementino. Per tutti grande commozione e poca voglia di parlare. Un breve ricordo da Nino D’Angelo: “È come se fosse caduto un monumento, uno che stava avanti agli altri di cento anni. Non ci sono parole, è una giornata triste”. Tony Esposito, al termine della cerimonia, ha scambiato qualche battuta con i cronisti: “Non faccio altro che domandarmi: ma si poteva salvare? Perché è andato a Roma?”, ha detto il musicista, “c’è chi dice che la sua morte era designata perché Pino aveva dei problemi cardiaci seri, io dentro di me mi domando ancora se si poteva fare qualcosa di diverso e tempestivo. Magari mi sbaglio, ma questa idea mi tormenta e non tormenta solo me”.
“Un grande amore”
“È stato un grande amore”: sono le uniche parole pronunciate da Amanda Bonini, la compagna di Pino Daniele, l’ultima persona ad averlo visto in vita. “La nostra storia d’amore è durata un paio d’anni”, aggiunge, lasciando il Santuario dopo i funerali, accompagnata da alcuni familiari e dal figlio più grande di Pino, Alessandro.
La canzone di Ramazzotti
Un imprevisto omaggio è arrivato da Eros Ramazzotti, che per primo ha dato la notizia della scomparsa del musicista e che gli ha dedicato una canzone. “Ciao Pino, ti sto pensando forte” ha scritto il cantante sulla sua pagina Facebook, “questa è la tua Gibson 175Es che mi regalasti nell’88, cosi, senza nemmeno conoscermi bene di persona, la seconda volta che ci siamo visti, ti sei presentato con questo splendido strumento con annesse le sue corde ‘speciali’ che in Italia non si trovavano. Questo è stato il primo segno della tua grande generosità che io non scorderò MAI. Ti porteró sempre nel cuore”. Poi Ramazzotti ha postato i versi della canzone Infinitamente, scritta nel 2012 in ricordo di Alex Baroni e oggi dedicata all’amico Pino: “Sono io, amico mio/ Quello che fa a modo suo/ Penso che tra me e te/ Meglio un pugno che un addio/ Come sai non ti ho mai/ Detto una parola in più/ E ora che non ci sei/ Vorrei mi parlassi tu/ La chitarra ancora c’è/ E la tengo lì perché/ Perché ha misurato il tempo senza te/ Senza te/ Infinitamente”.
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