Pallone d’oro 2014, il vincitore è Cristiano Ronaldo: “Sarebbe bello se io, Lionel e Manuel giocassimo nella stessa squadra”
Il Pallone d’Oro è ancora suo: per il secondo anno consecutivo Cristiano Ronaldo è il giocatore più forte del mondo, se il metro per stabilirlo è vincere l’onorificenza che fu di France Football e che ora si è fusa con il premio Fifa. Il portoghese ha prevalso su Messi (che nessuno invero dava per vincente) e Manuel Neuer, che un po’ sperava di replicare i fasti di Jascin, ultimo e unico portiere ad aver alzato il trofeo. Ma niente da fare: la stagione monstre dell’attaccante e la conquista della Decima Champions per il Real Madrid sono stati decisivi per il terzo titolo. Già, il terzo perché Cristiano se l’era aggiudicato già nel 2008, ai tempi del Manchester United.
Low, pallone d’oro degli allenatori
Nel corso della lunga (forse troppo) cerimonia che ha preceduto l’incoronazione, Blatter ha omaggiato le vittime di Charlie Hebdo, mentre sia Sergio Ramos che Lahm hanno celebrato Maldini come loro ispiratore. Un modo per restituire al nostro calcio un po’ di dignità , vista l’assenza assoluta di italiani anche nella penultima rosa di candidabili. Giusto Ancelotti, in lizza per il Pallone d’Oro degli allenatori, ha tenuto alto il nome del movimento azzurro. Vinto però alla fine da Joachim Low, campione del mondo con la Germania. Mentre James Rodriguez si è aggiudicato l’alloro per il miglior gol dell’anno, quello straordinario segnato al volo contro l’Uruguay agli ottavi di Brasile 2014. La calciatrice più forte è invece risultata la tedesca Nadine Kessler.
Cristiano Ronaldo: «Sarebbe bello giocassimo insieme»
Contraddicendo quanto dichiarato dai microfoni di `Barca Tv´ («qui sto bene, e non ho alcuna intenzione di andarmene»), Lionel Messi ha fatto sapere che «non so neppure dove starò l’anno prossimo: non so se giocherò nel Newell’s o altrove. Ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto finire la mia carriera nel Barca e poi continuare nel Newell’s però, come ha detto Cristiano, il calcio fa fare molti giri e può sempre succedere di tutto. Non si possono fare previsioni». In precedenza, alla stessa domanda sul futuro professionale aveva infatti risposto Cristiano Ronaldo (e da qui il riferimento di Messi), dicendo che «sono felice al Real, ma sul mio futuro non so: è solo Dio che lo conosce». E anche che «sarebbe bello se io, Lionel e Manuel giocassimo nella stessa squadra». Fantascienza.
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