Eredità di Pino Daniele: il 50% dei beni andrà ai suoi 5 figli, l’altro 50 sarà diviso tra la moglie Fabiola e i tre figli più piccoli. Esclusa Amanda Bonini
Depositi, titoli, azioni societarie, beni immobili. E diritti d’autore. Il non indifferente patrimonio di Pino Daniele verrà suddiviso tra gli eredi nel rispetto del testamento che il cantautore aveva consegnato a un notaio romano e del cui contenuto i parenti sono stati informati pochi giorni fa.
Seppure nella riservatezza che avvolge una vicenda strettamente privata, trapelano alcuni dettagli relativi alle volontà espresse dall’artista. Dall’eredità risulterebbe esclusa Amanda Bonini, la donna che da circa un paio d’anni era diventata la compagna di Daniele, che per lei aveva lasciato la moglie Fabiola Sciabbarrasi. Esclusa anche la famiglia napoletana del cantautore: i tre fratelli, le due sorelle, i nipoti.
In cima alle volontà testamentarie di Pino Daniele ci sarebbero i figli: Alessandro e Cristina, avuti dalla prima moglie, Dorina Giangrande, e Sara, Sofia e Francesco (gli ultimi due minorenni), nati dal matrimonio con la Sciabbarrasi. A tutti e cinque andrebbe suddiviso il cinquanta per cento del patrimonio. L’altro cinquanta per cento andrebbe invece per metà a Fabiola (dalla quale non c’è mai stata separazione ufficiale), mentre il rimanente andrebbe ripartito ancora tra i figli, ma solo fra i tre più piccoli.
Pino Daniele avrebbe così voluto in qualche modo privilegiare Sara, Sofia e Francesco che a differenza degli altri due figli devono ancora costruirsi il futuro. Alessandro e Cristina, infatti, hanno già da tempo una loro autonomia finanziaria, essendo stati da anni entrambi professionalmente impegnati nell’entourage del padre.
Trattata approfonditamente anche dal settimanale Oggi in edicola da giovedì mattina, la vicenda dell’eredità di Pino Daniele sembra far finire ai margini Amanda Bonini, che non solo è stata il suo ultimo amore, ma anche la persona che fisicamente gli è stata accanto nei momenti della tragedia, che lo ha accompagnato in auto dalla Maremma a Roma nel folle tentativo di raggiungere il Sant’Eugenio (dove c’era il cardiologo del cantautore) anziché il più vicino Pronto soccorso, e in pratica lo ha visto morire. Ora dovrà lasciare anche il casale nei pressi di Orbetello dove stava con il compagno.
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