Terrorismo islamico, quattro affiliati all’Isis si fanno esplodere in un hotel a Tripoli. Il bilancio è di otto morti
Un gruppo di terroristi affiliato all’Isis si è asserragliato condegli ostaggi all’interno dell’hotel Corinthia a Tripoli.
Le forze di sicurezza libiche hanno reso noto alla tv che cinque stranieri sono rimasti uccisi nell’assalto, oltre a tre guardie della sicurezza. Tra le vittime c’è anche un cittadino americano.
Tre dei terroristi, asserragliati da stamane, si sono poi fatti esplodere, dopo essersi resi conto di non avere più scampo. Un tweet diffuso da un gruppo affiliato all’Isis dice che l’attacco aveva come obiettivo “diplomatici esteri”.
Le forze di sicurezza di Tripoli hanno circondato l’albergo, mentre si sentono spari da diverse zone intorno. Tutti gli altri alberghi della città sono stati evacuati. In un comunicato, l’Isis ha rivendicato l’attacco, rappresaglia per la morte il 3 gennaio di Al Libi, tra i leader di al Qaida e mente degli attentati alle ambasciate Usa in Africa.
I terroristi si sarebbero asserragliati dentro l’hotel dopo aver fatto esplodere un’autobomba all’entrata, che ha provocato la morte di un addetto alla sicurezza. I terroristi potrebbero essere legati alle milizie filo-islamiche di Fajr Libya (Alba della Libia) che l’estate scorsa hanno conquistato Tripoli.
L’albergo della capitale libica è di proprietà maltese. Il governo della Valletta, dopo l’attentato, ha attivato un’unità di crisi.
Si è poi scoperto che l’obiettivo dell’attacco doveva essere il premier del governo parallelo libico auto proclamatosi, Omar al Hassi, scampato all’agguato dopo essere stato evacuato dal retro. Lo dicono fonti maltesi secondo cui gli assalitori potrebbero essere legati al governo di Tobruk.
«L’attacco al Corinthia Hotel è un altro atto riprovevole di terrorismo che colpisce gli sforzi per portare la pace e la stabilità in Libia». Lo afferma l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini, sull’attacco di questa mattina a un hotel a Tripoli. L’Unione europea «sostiene con forza gli sforzi dei colloqui condotti dalle Nazioni Unite per arrivare a una soluzione politica basata sul rispetto e il dialogo. Simili attacchi -conclude- non devono minare il processo politico».
La Farnesina e i servizi di intelligence «stanno monitorando in queste ore le condizioni di sicurezza a Tripoli». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a proposito dell’ambasciata italiana nella capitale libica. «Teniamo costantemente la situazione sotto controllo», ha aggiunto.
Social