Quirinale, fumata nera nel primo giorno di voto: quorum non raggiunto. Berlusconi: “Renzi ha tradito il patto”. Il M5s ha puntato su Imposimato
Quirinale, primo giorno di voto. Esito: fumata nera, quorum non raggiunto. Alle 17.45 è cominciato lo spoglio delle schede del primo scrutinio del Parlamento a camere unite per l’elezione del nuovo Capo dello Stato. E, come annunciato dai grandi partiti – Pd e Forza Italia in testa, protagonisti in queste ore di uno scontro sul nome del candidato che potrebbe far saltare il Patto del Nazareno – oggi hanno vinto le schede bianche.
Alle 15.10 nell’aula di Montecitorio il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha dato il via alla prima chiama dei 1.008 grandi elettori (formalmente sono 1.009 ma il presidente del Senato Pietro Grasso non vota in quanto detiene la supplenza del Colle). Il quorum richiesto per il primo scrutinio era di 673 voti.
Un lungo applauso dell’Aula di Montecitorio ha segnato l’ingresso del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Che, dopo il voto, ha risposto a chi gli chiedeva indicazioni: “Sono domande proibite”.
Sergio Mattarella è il candidato prescelto dal Pd ma, come detto, i dem oggi non hanno scritto nessun nome sulla scheda. Lo stesso ha fatto anche Forza Italia e ha annunciato scheda bianca anche nei prossimi due, che si terranno domani. Sulla stessa linea Area popolare, che riunisce i grandi elettori di Ncd e Udc. Sel ha votato per Luciana Castellina e i fuoriusciti del M5s per Stefano Rodotà. Lega e Fratelli d’Italia hanno puntato su Vittorio Feltri. I Cinquestelle hanno selezionato su internet il loro candidato su una rosa di 9 fra cui anche Prodi e Bersani. La scelta è ricaduta alla fine su Ferdinando Imposimato.
Alle 16 Berlusconi ha riunito l’assemblea dei grandi elettori, ribadendo la criticità della situazione per il centrodestra: “La candidatura di Mattarella è un altolà al patto del Nazareno”. E ha chiarito che Forza Italia voterà scheda bianca anche al quarto scrutinio: “Vediamo se hanno i numeri per eleggere Mattarella da soli. Adesso Ncd e udc saranno molto critici con il governo”. Per Maurizio Sacconi, capogruppo al Senato di Ncd, con la sua scelta il premier “ha rotto la maggioranza istituzionale”. Ma il leader di Ncd Angelino Alfano ha tagliato corto: “Il Patto del Nazareno tiene ed è estraneo ai fatti di queste ore”.
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