Terrorismo internazionale, la Giordania distrugge alcune postazioni dell’Isis e minaccia: “Pagheranno per ogni capello di Muath”
La dura reazione della Giordania alla terribile uccisione del pilota giordano Muaz al Kassasbeh da parte dell’Isis non accenna a quietarsi.
Il ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh intervistato dalla Cnn all’indomani dei bombardamenti aerei dei caccia di Amman contro postazioni dello Stato islamico ha affermato infatti che la rappresaglia della Giordania «è solo all’inizio» e Amman colpirà «l’Isis ovunque», in Siria e Iraq.
Come annunciano le Forze armate di Amman in un comunicato, la rappresaglia giordana ha in il nome in codice di «Operazione martire Muath». Nella giornata di ieri, si precisa, «decine di caccia» hanno centrato e «distrutto» postazioni dell’Isis. Non si specifica dove. «Pagheranno per ogni capello di Muath», conclude il comunicato. Dopo la missione, i caccia hanno sorvolato la città natale del pilota.
Inoltre si registrano, vicino al confine con l’Iraq, movimenti di truppe giordane. Lo hanno riferito all’emittente al-Jazeera fonti della polizia di frontiera irachena nella provincia occidentale di Anbar. Secondo le fonti, il movimento di un elevato numero di militari giordani non è inusuale. L’Anbar è una delle province irachene dove è più radicata la presenza dei jihadisti.
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