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Commercio, segnali positivi da Confcommercio: “Registriamo un aumento di oltre 57mila occupati. Rallentano le chiusure di attività”

Commercio, segnali positivi da Confcommercio: “Registriamo un aumento di oltre 57mila occupati. Rallentano le chiusure di attività”

Il commercio reagisce alla crisi, e nella seconda parte del 2014, inizia a cogliere i primi segnali di ripresa del settore. Soprattutto dal punto di vista occupazionale: secondo le stime di Confesercenti, nel secondo semestre dell’anno il commercio ha registrato un aumento di oltre 57mila occupati. Di questi, circa 31mila hanno trovato posto in un’attività gestita da imprenditori stranieri. Che sono protagonisti di un vero e proprio boom: le imprese del commercio guidate da un cittadino extracomunitario nel 2014 sono ormai più di 136mila, di cui oltre 93mila nel solo commercio ambulante, dove gli imprenditori stranieri arrivano a costituire la metà del totale.

Complessivamente, nel 2014 il commercio vede rallentare le chiusure di attività, mentre per alcuni comparti si registra il ritorno alla crescita del numero di imprese: soprattutto nel commercio ambulante (+5.455 imprese) e nel commercio al dettaglio in sede fissa di prodotti moda (+7.019), alimentari (+580) e di informatica (+314). Continua invece la crisi del dettaglio fisso di prodotti alimentari non specializzati (-6.238) e delle edicole (-824).

“La fase peggiore della crisi del commercio – spiega Massimo Vivoli, vice presidente vicario Confesercenti – parrebbe essere superata. Nel 2014 si scorgono segnali positivi, ed il 2015 potrebbe finalmente essere l’anno della ripresa. Si tratta però di una ripresa ancora da consolidare: serve una politica fiscale meno punitiva sui consumi, a partire dalla sterilizzazione del possibile aumento dell’Iva previsto dalla clausola di salvaguardia della legge di stabilità. Ma servono anche interventi per sbloccare il credito alle imprese e frenare la deriva della deflazione, che potrebbe gelare sul nascere la possibile ripresa”.

In un focus del report si legge del boom di stranieri: nel commercio al dettaglio in sede fissa, le imprese straniere sono ormai 43mila, con una crescita del 6% nell’ultimo anno. Negli ultimi anni, gli imprenditori stranieri hanno mostrato una maggiore resilienza: dal 2011 al 2014 le imprese a guida extra-Ue registrate nel comparto sono aumentate del 16%, contro una riduzione del 6% di quelle italiane. Le attività straniere aumentano soprattutto nel commercio al dettaglio alimentare specializzato (+9,8% nel 2014) e nel dettaglio non specializzato (+7,7% nello stesso anno).