Situazione libica, Grillo lancia l’hashtag #NoAllaGuerra e attacca Renzi: “Se vuole la guerra ci vada lui con Napolitano al seguito”. La decisione spetta a Mattarella
Mentre in Libia la tensione continua a salire dopo i raid egiziani contro obiettivi dell’Is, in Italia le diverse forze politiche discutono sull’opportunità o meno di un intervento militare. “Spezzeremo le reni alla Libia e se attaccherà Lampedusa la fermeremo sul bagnasciuga. Grazie a Renzie e al marmittone Gentiloni”. Così Beppe Grillo ironizza sul suo blog in un post in cui lancia l’hashtag #NoAllaGuerra e paragona il governo italiano all’ ‘Armata Brancaleone’, pubblicando una fotomontaggio del film di Monicelli con “Gentiloni, Pinotti e Renzi alle crociate”.
“Se Renzie vuole la guerra – continua il leader M5s- ci vada lui con Napolitano al seguito. Vedendoli, l’Isis si farà una gran risata e ci risparmierà”. E conclude: “Non spetta oggi al governo decidere se entrare in guerra, ma ancora, secondo la Costituzione al presidente della Repubblica. Aspettiamo un monito dal presidente, anche piccolo piccolo, al bulletto di Rignano. No alla guerra”.
In verità, rispetto ad alcune affermazioni più interventiste dei giorni scorsi dei ministri deli Esteri e Difesa, Paolo Gentiloni e Roberta Pinotti, il presidente del Consiglio Matteo Renzi oggi ha parzialmento corretto il tiro: “Questo non è il tempo dell’intervento militare – ha detto in un’intervista al Tg5 – la visione del governo è una sola: aspettare che il Consiglio di sicurezza Onu lavori un po’ più convintamente sulla Libia. La comunità internazionale se vuole ha tutti gli strumenti per poter intervenire. La forza delle Nazioni Unite è decisamente superiore a quella delle milizie radicali”. E ha aggiunto: “Il Paese è fuori controllo da tre anni, lo abbiamo detto in tutte le sedi e continueremo a farlo. Non si passi dall’indifferenza totale all’isteria irragionevole”. Compiacendosi poi della disponibilità dimostrata dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a dialogare con l’esecutivo sulla situazione libica: “E’ un fatto molto importante che un Paese nella politica estera non litighi- ha commentato infatti Renzi – Non è un grande momento per i rapporti interni dopo quello che è successo sulle riforme e sul presidente della Repubblica, ma apprezzo molto che non ci siano divisioni”.
Fedele alla linea del governo, anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha invocato ieri l’aiuto dell’Onu per affrontare la questione libica. Ma dai leader dell’opposizione arriva un invito più pressante alla cautela: “Questo Governo dà i numeri – ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Radio Padania- sento che parlano di soldati e guerra con facilità, ma è già stata fatta una cazzata nel 2011 con Gheddafi, lo ha ammesso anche Prodi, non ripetiamola. Prima di qualsiasi intervento bisogna capire che cosa fare, trovando accordi sul territorio e fermare gli sbarchi”.
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