Consiglio dei Ministri, si vara la riforma del Lavoro. Renzi: “Il Jobs Act rottama cococo e cocopro”. Camusso: “Liberalizzeranno i licenziamenti”
Cresce l’attesa per il Consiglio dei ministri che dovrebbe varare i decreti delegati sul Jobs Act e il disegno di legge sulla concorrenze. Il pacchetto fisco, con le discusse misure sulla delega fiscale, anche perché il ministro perché il ministro dell’Economia Padoan è impegnato sulla questione della Grecia. Delle nuove norme sul lavoro scrive il presidente del Consiglio Matteo Renzi in un tweet questa mattina: «Oggi è il giorno atteso da anni. Il jobs act rottama i co.co.co e i co.co.pro vari e scrosta le rendite di posizione dei soliti noti. #lavoltabuona».
Camusso: «Non è la risposta»
«L’unico risultato sarà quello di aver liberalizzato i licenziamenti, di aver deciso che il rapporto di lavoro invece di essere stabilizzato sia frutto di una monetizzazione crescente», commenta il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Che, prima di partecipare a un convegno nel Pordenonese, ha aggiunto: «Non credo quindi che questa sia la risposta che si aspetta un Paese che continua ad avere una disoccupazione altissima e che non ha prospettive per i giovani».
L’Osce promuove il decreto
Ieri, invece, è arrivato il plauso dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa: il Jobs Act può essere «il motore del cambiamento» per un Paese fermo da troppo tempo. L’incoraggiamento al governo Renzi arriva nel rapporto economico sul Belpaese sottolinea come «la priorità assoluta resta la riforma del mercato del lavoro, la cui eccessiva rigidità rappresenta un ostacolo alla creazione di posti di lavoro» e spiegando che se attuata pienamente, insieme alle riforme strutturali, si potrebbe avere un incremento del Pil pari al 6% nei prossimi dieci anni e la creazione di 340.000 nuovi posti di lavoro nell’arco di cinque anni.
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