Rapporto Istat, la fiducia degli italiani sale ai livelli del 2002. Anche le aziende sono più ottimiste
Balzo «significativo» della fiducia dei consumatori: l’indice che misura l’ottimismo è salito a febbraio a quota 110,9 punti, oltre cinque punti dai 104,4 di gennaio. Si tratta del dato migliore dal giugno del 2002, ovvero da quasi tredici anni. Lo rileva l’Istat. Guardando ai principali eventi accaduti nel corso della rilevazione, si va dall’elezione del presidente della Repubblica ai dati positivi sull’occupazione.
I giudizi dei consumatori
Crescono in particolare la componente economica e quella riferita al quadro personale aumentano rispettivamente a 130,9 da 111,1 e a 103,7 da 102,2. Anche le attese sulla disoccupazione «migliorano decisamente»: il punteggio calcolato sale a 10 da 40, come saldo. Più in generale, secondo i dati diffusi dall’Istat, i giudizi dei consumatori migliorano sia con riferimento all’attuale situazione economica del Paese ( -73 da -101, il saldo), sia per quanto riguarda le attese (a 23 da -3, il saldo). Il saldo dei giudizi sulla dinamica dei prezzi al consumo negli ultimi dodici mesi mostra una diminuzione a -27 da -22 e quello delle attese per i prossimi 12 mesi conferma questa tendenza (a -33 da -31, il saldo).
La fiducia delle imprese
Anche le aziende appaiono più ottimiste: l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), mostra un «deciso miglioramento», è il giudizio dell’Istat, salendo a 94,9 da 91,6 di gennaio 2015. L’Istat spiega che la rilevazione potrebbe risentire anche degli effetti di quanto accaduto negli ultimi giorni di gennaio, quando è stato annunciato il Qe.
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