Renzi a Mosca per incontrare Putin porta un mazzo di fiori sul luogo dell’omicidio di Nemtsov
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha portato un mazzo di cinque garofani rosa sul luogo dell’omicidio del l’oppositore russo Boris Nemtsov sul ponte Bolshoi Moskvorecki a Mosca. Il premier, accompagnato dall’ambasciatore italiano Cesare Maria Ragaglini, ha sostato in silenzio per alcuni secondi davanti al mucchio di fiori che giace dov’è caduto Nemtsov e dove si assiste a un pellegrinaggio dei moscoviti da sabato, giorno dell’assassinio dell’oppositore in circostanze ancora da chiarire.
Il pressing sull’Ucraina
La visita diplomatica a Mosca (che segue quella di mercoledì a Kiev) prevede una serie di impegni istituzionali: i colloqui con il premier russo Dmitrij Medvedev e infine con il presidente Vladimir Putin. Al centro del faccia a faccia col leader russo, i dossier internazionali: dalla crisi ucraina a quella libica, fino al conflitto in Siria e la situazione in Medio Oriente. Sanzioni e controsanzioni pare non siano in agenda da nessuna delle due parti, ma il capo del governo italiano potrebbe far intendere a Mosca che la durata della tregua nelle regioni dell’Est Ucraina potrebbe portare a un allentamento delle misure punitive. Anche grazie al pressing italiano, pare sia stata rinviata a maggio la discussione sul rinnovo delle sanzioni economiche (in scadenza a luglio) che invece alcuni al Consiglio Ue volevano già tenere questo mese. Renzi, inoltre, potrebbe chiedere a Putin lo stato delle indagini sulla morte di Nemtsov, prese sotto diretto controllo del presidente russo, il quale ieri ha condannato di nuovo fortemente il crimine definendolo di natura «politica».
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