Lega Nord, sempre più duro lo scontro tra Tosi e Zaia. Il Sindaco minaccia: “Potrei ritirarmi in seminario o anche candidarmi a governatore”
“Basta, si lavora con Zaia. La gente questo si aspetta: scuole, strade non liste, simboli, ricandidature. Io ho portato tutta la pazienza possibile e immaginabile, abbiamo un patrimonio che è Zaia e per me il riferimento è Zaia. Lunedì non ci sarà alcun consiglio federale”. Lo ha detto il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, a SkyTg24, parlando dello scontro in Veneto tra Luca Zaia e il sindaco di Verona Flavio Tosi. “Io ho fatto quello che potevo fare, per me la vicenda è chiusa. Ho finito di parlare di questioni interne, l’ultima delle mie preoccupazioni sono le questioni interne al partito”. Poi, intervenendo a Radio Padania, il leader del Carroccio ha rincarato la dose: “Non ho più tempo per litigi e beghe, chi sceglie questa via si mette automaticamente fuori”.
Una presa di posizione che arriva nel bel mezzo di uno scontro durissimo. Stanotte, infatti, la Liga Veneta di Tosi ha detto “no al commissariamento” imposto dal consiglio federale della Lega Nord di Salvini. L’ultimo atto di una sfida che si avvicina a grandi passi allo strappo definitivo. Ma la decisione di Tosi di non fare approvare liste proprie dal consiglio ‘lighista’ – una mossa che a via Bellerio avrebbero letto come un atto di sfida – avrebbe potuto essere interpretata come una mossa interlocutoria per tornare al tavolo della trattativa. Il commissario-mediatore in Veneto, Giampaolo Dozzo, voluto proprio da Salvini, al termine del consiglio della Liga Veneta aveva detto: “Lo spazio per ricucire potrebbe esserci”.
Stamani, però, è stato Tosi a dichiarare a Radio 24: “Se il consiglio federale della Lega mantenesse la posizione del commissariamento, valuterei le dimissioni da segretario della Liga Veneta. Poi a quel punto liberi tutti. Se venisse portata avanti la linea del commissariamento la frattura sarebbe irreparabile. Spero che loro rivedano questa decisione presa, una decisione sbagliata”. Sull’ipotesi di candidarsi a governare il Veneto il sindaco di Verona afferma: “Io sono stato da sempre fin troppo leale e corretto, quindi ho sempre sostenuto la candidatura di Zaia. L’ho fatto anche lunedì scorso, salvo poi essere commissariato. Ora, se ci fosse una frattura ognuno poi deciderebbe liberamente. Ma se così fosse non avremmo certo provocato noi la situazione, noi abbiamo chiesto solo un diritto scritto nell’articolo 39 dello statuto della Lega, cioè fare le liste. Se loro portano avanti questa frattura, allora ognuno può fare quel che vuole. Posso rimanere sindaco, ritirarmi in seminario o anche candidarmi a governatore”.
Su tale eventualità arriva il commento di Roberto Maroni, presidente della Lombardia, che a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti della Lombardia dice: “Non credo faccia questo errore. Anzitutto per lui, perché chi si mette fuori dalla Lega non va da nessuna parte e poi perché rischia di far perdere Zaia alle elezioni regionali ed è incredibile. Quindi vediamo nei prossimi giorni”.
Social