Iraq, l’Isis ha raso al suolo con le ruspe l’antica città archeologica di Nimrud. L’Unesco: “Questa barbarie costituisce un crimine di guerra”
La furia devastatrice dei jihadisti dello stato islamico non si ferma: secondo testimoni oculari citati dalla tv satellitare curda Rudaw, gli uomini del califfo Abu Bakr Al Baghdadi hanno “raso al suolo con le ruspe” l’antica città assira di Nimrud che si trova a sud est dell’attuale città di Mosul nel nord dell’Iraq.
“Elementi del califfato portandosi dietro grandi mezzi meccanici hanno distrutto i monumenti e le rovine della città archelogica di Nimrud”, ha riferito un testimone all’emittente curda. La stessa tv riporta la conferma di un responsabile media del partito democratico del Kurdistan (Pkk), il quale ha affermato che i jihadisti “da circa una settimana stavano procedendo a radere al suolo i monumenti di Nimrud ricorrendo a delle ruspe”.
Per l’Unesco è un crimine di guerra
La distruzione dell’antica capitale assira Nimrud da parte dei militanti dell’Isis “costituisce un crimine di guerra”. Lo denuncia in un comunicato la direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova, che fa “appello a tutti i responsabili politici e religiosi della regione a sollevarsi contro questa barbarie”.
Lo stesso responsabile non ha escluso che presto “l’organizzazione terroristica proceda alla diffusione di un video su questa loro operazione come hanno fatto per la distruzione delle statue del museo di Mosul”. In un video diffuso dall’Is lo scorso 16 febbraio, uomini “armati” di martelli e trapani hanno distrutto numerose statue, fregi e altri oggetti d’arte pre-islamici esposti nel museo di Mosul; tra le opere distrutte il “toro alato”, un reperto antico che risale al nono secolo avanti Cristo.
Nimrud è il nome arabo dell’antica città assira di Kalhu situata a sud di Mosul sul fiume Tigri nel nord della Mesopotamia. La città, conosciuta come Calah nella Bibbia, fu costruita dal re Shalmaneser durante l’impero assiro medio.
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