Genova, dura contestazione a Salvini da parte dei Centri Sociali. Moltissimi slogan antifascisti
Sulla felpa, Matteo Salvini questa volta ha fatto scrivere “Zena”. Puntuale, alle 10.30, è entrato nel Teatro della Gioventù tra due ali di poliziotti in assetto antisommossa che lo proteggevano dall’assalto dei centri sociali. Incurante delle urla “Lega fascista”, “Fascisti carogne, tornate nelle fogne” e “Via la Lega dalla città”, il sorridente segretario della Lega ha incoronato Edoardo Rixi, vice segretario del partito e candidato alla presidenza della Regione Liguria, davanti ad una platea di circa 500 fedelissimi.
Sono partiti in corteo da piazza dell a Vittoria gli antagonisti, più di un centinaio, portando ben steso uno striscione che ‘gridava’ la loro rabbia contro il Carroccio: “Fuori la Lega dalla nostra città antifascista”. Quando i centri sociali hanno raggiunto il Teatro della Gioventù, la zona era stata già tutta transennata e una cordone di carabinieri, poliziotti e finanzieri presidiava le strade vicine e chiudeva l’accesso a via Galata. Gli antagonisti sono riusciti ad accendere alcuni fumogeni rossi ma sono stati tenuti lontani dall’ingresso del teatro.
Sulle note di Dolcenera di De André, Salvini ha preso il microfono per celebrare il suo candidato e annunciare un patto con Forza Italia per la Regione. “Berlusconi mi ha detto che, se abbiamo un candidato e un programma credibili, allora lui ci sosterrà”.
E sulle contestazioni, così si è espresso Salvini: “Ognuno è libero di manifestare come
vuole, basta che non rompa le scatole a cittadini e poliziotti. Sono però stufo di fare comizi blindati, non è democrazia. Uno manifesta con le idee, non con la violenza. Questa non è contestazione ma è mezza delinquenza”.
Social