Concordia, recuperati 4 cadaveri degli 8 individuati. Tra loro la piccola Dyana. Salgono a 7 gli indagati
Sono stati recuperati quattro degli otto corpi individuati oggi dai sommozzatori sul ponte 4 della Costa Concordia. Tra loro c’è anche la piccola Dayana Arlotti, la più piccola tra i dispersi, di appena 5 anni.
Le salme – la bambina, una donna, un uomo e un corpo di cui, allo stato, non è noto il sesso – sono all’obitorio dell’ospedale di Grosseto. Le operazioni di recupero degli altri corpi, sospese a causa del maltempo, riprenderanno domani.
Questa mattina i Vigili del fuoco avevano individuato inizialmente quattro corpi all’interno del ponte 4 della Costa Concordia, dove erano iniziate nella tarda mattinata le attività di ricerca ”in assetto da palombaro leggero”. Poi, nel pomeriggio, la comunicazione del ritrovamento di altri quattro cadaveri.
Con il ritrovamento dei corpi sale a 25 il numero dei morti nel naufragio del 13 gennaio scorso all‘Isola del Giglio. Il numero ufficiale dei dispersi è ancora di 7 persone.
”Quando non c’erano notizie si attendeva questo giorno, ma ora che ci siamo si vorrebbe tornare indietro. La speranza di ritrovare Dayana era un miraggio, ma la notizia di oggi è un macigno che una mamma non potrà mai levare” ha detto, a Tgcom24, l’avvocato Veschi, legale di Susy Albertini, mamma della piccola Dayana.
Sul procedere dell’azione legale aggiunge: ”Per quanto riguarda la madre e i nonni della piccola Dayana, depositeremo una nomina personale per poter essere dentro il procedimento penale”.
Sul fronte delle indagini, ci sono sette nuovi indagati dalla procura di Grosseto. I loro nomi si vanno ad aggiungere a quelli del comandante Francesco Schettino e del primo ufficiale di plancia Ciro Ambrosio. I principali capi di accusa per i sette nuovi indagati sono omicidio colposo, naufragio e omessa comunicazione alle autorità marittime. Quattro sono ufficiali di plancia: Andrea Bongiovanni, Roberto Bosio, Silvia Coronica e Salvatore Ursino. Tra il personale di terra di Costa Crociere, i tre indagati sono Manfred Ursprunger, vicepresidente esecutivo fleet operation di Costa, il capo dell’unità di crisi Roberto Ferrarini e il fleet superintendent di Costa, Paolo Parodi. Agli ufficiali vengono contestati a vario titolo errori nella manovra di avvicinamento della nave al Giglio mentre ai responsabili dell’unità di crisi vengono imputate carenze nella gestione delle fasi emergenziali. Ferrarini è il manager di Costa Crociere con cui Schettino parlò ripetutamente dopo l’impatto della nave con gli scogli.
“L’accertamento della verità è indispensabile affinché sia fatta giustizia innanzitutto per le vittime, ma anche nei confronti del nostro equipaggio e dell’azienda stessa – dichiara in una nota Costa Crociere – Abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura, alla quale abbiamo offerto fin da subito la massima collaborazione e siamo certi che verrà confermata la professionalità dell’azienda e la capacità sua, e delle sue persone di bordo e di terra, nell’affrontare questa straordinaria emergenza”. “L’iscrizione di personale di bordo e di terra nel registro degli indagati – prosegue la nota – riteniamo sia dovuta alla necessità di fornire le garanzie di legge previste per ogni cittadino, soprattutto in considerazione della celebrazione dell’incidente probatorio che avrà luogo nei prossimi giorni. La Compagnia desidera esprimere la sua piena fiducia e solidarietà a questi suoi collaboratori, della cui competenza professionale e correttezza etica ha l’assoluta certezza, e che hanno operato nelle ore successive a questo gravissimo incidente con la più elevata professionalità e abnegazione”.
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