Serie A, il Cesena ferma l’Inter al Meazza. Doppio Toni stende il Napoli a Verona
L’Inter frena ancora. A San Siro, il Cesena strappa meritatamente un punto dopo essere addirittura passato in vantaggio con Defrel. Poi, dopo il pari di Palacio in avvio di ripresa, i nerazzurri hanno tentato il forcing finale ma senza particolare fortuna. E l’Europa s’allontana forse definitivamente a quattro giorni dalla sfida-spartiacque con il Wolfsburg, mentre il Cesena ha dimostrato ancora una volta di avere le carte in regola per lottare per la salvezza.
Dopo un colpo di testa di Kuzmanovic, due iniziative di Shaqiri che poi lascia il campo per un problema ai flessori: a rischio per il Wolfsburg. Dentro Kovacic. Ma il peggio per l’Inter deve ancora venire: al 33’, su un lancio di Carbonero, Ranocchia e D’Ambrosio si fanno bruciare da Defrel che con un delizioso pallonetto non dà scampo ad Handanovic. L’Inter si scuote: Palacio non arriva sul cross di Dodo’, mentre il sinistro di Guarin finisce largo e Magnusson respinge una conclusione a botta sicura di Kuzmanovic. L’Inter chiude tra i fischi di San Siro dopo una bella azione personale di Defrel.
Al rientro Podolski (in tribuna il ct tedesco Loew) per Kuzmanovic e sembra subito un’altra Inter: viene annullato uno splendido gol in rovesciata a Icardi per un fuorigioco inesistente, ma poco dopo ci pensa Palacio, servito da Icardi, a rimettere in parità il match. Dodo’ reclama per una spinta di Mudingayi in piena area, Gervasoni sorvola.
Il Cesena c’è e ci vuole un super Handanovic in uscita per evitare la doppietta di Defrel, sfuggito stavolta ad Andreolli. Gara pirotecnica, Podolski centra in pieno il palo (poi D’Ambrosio sbaglia l’assist per Icardi), quindi tocca al Cesena reclamare un rigore (netto) per entrata di Ranocchia su Carbonero. Anche qui Gervasoni lascia correre. Partita aperta. L’Inter con Icardi (fuori di poco), Podolski (Leali c’è) e il cross di Palacio sfiora il 2-1. Forcing finale nerazzurro con Icardi, Rodriguez sfiora il colpaccio ma l’1-1 regge. E fa malissimo all’Inter.
Doppio Toni stende il Napoli a Verona
Un grande Luca Toni stende un piccolo Napoli al Bentegodi, e il `mal di trasferta´ della squadra di Benitez allunga la serie di mancate vittorie distante dal San Paolo. I 3 punti fuori casa mancano dall’1 febbraio, proprio quando il Napoli vinse a Verona, contro il Chievo.
Oggi finisce invece 2-0 per i gialloblù, merito di un Verona quadratissimo e convinto, e di un Toni ancora immenso a 37 anni: firma lui la doppietta della vittoria, che lo fa volare al secondo posto nella classifica marcatori, 13 reti, come il `Pipita´ e Menez.
Gli uomini di Benitez falliscono in riva all’Adige la possibilità di mettere pepe alla Roma per la lotta al secondo posto, e anzi rischiano adesso di veder allontanarsi la Lazio con cui condividono la terza posizione.
Un Napoli che paga anche le scelte del proprio tecnico. Il turnover massiccio dopo la gara di Coppa di giovedì scorso questa volta è fallimentare. Male Mesto sulla corsia di destra, male il centrocampo soprattutto sugli esterni con De Guzman assolutamente fuori ruolo, non benissimo Zapata che si impegna ma ha pochi palloni da giocare. Resta il fatto che lasciare Higuain in panchina è risultato un autentico suicidio. Cosi forse come tardivo è stato l’inserimento di Gabbiadini, l’unico a dare qualcosa in più negli azzurri. Il tecnico spagnolo ha fatto le scelte che gravano sul suo ruolo, ma a Verona le ha fallite tutte. Sbagliando la formazione iniziale, inserendo troppo tardi due giocatori come Callejon e Gabbiadini, dimostratisi i soli a possedere la giocata che poteva mettere in difficoltà un Verona arroccato in difesa.
Il Verona di Mandorlini mostra subito di avere più fame e l’approccio alla partita è perfetto. Aggressività, ritmo, temperamento le carte degli scaligeri. Il vantaggio iniziale è la logica di questo dominio. Al 6’ Toni si libera con maestria di Britos, vince un rimpallo con Andujar e scaraventa la palla in porta. Il Verona è padrone del campo. Al 16’ ci prova Jankovic di rovesciata, palla rimpallata da Mesto, sulla ribattuta ci prova anche Gomez, palla in corner. Ancora Verona al 33’ quando Obbadi serve Sala che crossa verso Jankovic, il serbo si allunga, la palla finisce in angolo. Il Napoli si vede nel finale. Cross di Lopez, colpo di testa di Mertens, palla sull’esterno della rete. Al 41’ Zapata riceve palla, si gira e calcia in porta, salvataggio miracoloso di Rodriguez.
L’avvio di ripresa è ancora fatale al Napoli. Al 5’ ripartenza forsennata sulla fascia di Hallfredsson, che crossa dentro per Toni: il centravanti insacca in spaccata di sinistro.
Il Napoli accusa il colpo, ma poi si getta all’offensiva. Ma il possesso palla è sterile e l’inserimento di Higuain non dà i frutti sperati. Il Verona fa festa e gonfia il petto. Il più forte attaccante italiano del nostro campionato è un `ragazzino´ di quasi 38 anni, si chiama Luca Toni.
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