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Bruxelles, Grecia e Germania raggiungono un accordo: Atene presenterà una nuova lista di riforme da fare. Tsipras: “Sono più ottimista dopo questo incontro”

Bruxelles, Grecia e Germania raggiungono un accordo: Atene presenterà una nuova lista di riforme da fare. Tsipras: “Sono più ottimista dopo questo incontro”

E’ terminato a Bruxelles il vertice informale sulla Grecia. L’incontro, che ha visto seduti intorno allo stesso tavolo il premier greco Alexis Tsipras, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente della Bce Mario Draghi, il presidente francese Francois Hollande, il presidente dell’Ue Jean-Claude Juncker ed il capo dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, è durata oltre tre ore.

La Grecia ed i partner dell’Ue restano vincolati all’accordo raggiunto il 20 febbraio scorso che prevedeva il prolungamento degli aiuti per altri 4 mesi (entro giugno) a fronte di una serie di riforme adottate da Atene, prevedendo però un accelerazione della loro attuazione. Lo ha annunciato Angela Merkel precisando che “entro i prossimi giorni” giungerà da Atene una nuova lista di riforme che sarà valutata dai partner anche se il cancelliere tedesco non ha detto quanto tempo ci vorrà per valutare i nuovi impegni greci. Merkel ha comunque escluso che nei colloqui in programma oggi a Bruxelles con i leader dei 28 si parli di nuovi fondi alla Grecia, che, ha sottolineato, “non si trova” in una situazione finanziaria “facile”. “I colloqui politici a Bruxelles continueranno – ha proseguito – e il lavoro sul campo. L’Eurogruppo è pronto in qualsiasi momento a riunirsi e a fare valutazioni”. “Il premier greco – ha aggiunto – ha detto che è d’accordo a fornire la lista. E’ necessario che questo avvenga rapidamente”.

E’ comunque un buon risultato quello raggiunto al vertice, secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel. “Sono rilassata”, spiega ai cronisti che le chiedevano se ci fossero state tensioni durante l’incontro durato oltre tre ore, “come lo sarò lunedì”, quando il premier greco Alexis Tsipras, sarà suo ospite a Berlino. Ma non rinuncia a puntualizzare: “Il processo di valutazione” sulla bontà delle riforme greche “potrà iniziare, quando i colloqui saranno conclusi e le misure adottate”. Questo vale, ha puntualizzato “sia per i pagamenti da parte dell’Efsf (il fondo salva stati, ndr) che per i trasferimenti dei profitti che la Bce ha ottenuto nel 2014 dai titoli di stato greci” con gli acquisti Smp (Securities market program) lanciati a partire dal maggio 2010. Sembra che Tsipras sperasse di poter ottenere dal mini vertice almeno lo sblocco immediato dei pagamenti della Bce.

Nel testo diffuso al termine dell’incontro si sostiene che tutte le parti “in uno spirito di reciproco rispetto sono impegnate ad accelerare e concludere il più velocemente possibile il lavoro (il confronto Ue-Atene, ndr)” sugli impegni assunti “nell’Eurogruppo del 20 febbraio (che concedeva 4 mesi di tempo alla Grecia in cambio delle riforme, ndr)”.

All’interno “di questa cornice le autorità greche avranno la piena titolarità (saranno loro ad indicare quali fare, ndr) delle riforme e presenteranno una lista completa e dettagliata nei prossimi giorni”, a differenza della prima ritenuta lacunosa e vaga dai partner Ue e dalle ‘Istituzioni’.

Le parti riconfermano altresì “che per quanto riguarda gli aspetti pratici dell’accordo: i colloqui a livello politico avranno luogo a Bruxelles. La missione d’inchiesta (sul rispetto degli impegni presi dalla Grecia) avrà luogo ad Atene. L’Eurogruppo – conclude la dichiarazione – è pronto a riconvocarsi il prima possibile”, per valutare la nuova lista di riforme non appena Atene la presenterà.

Il premier greco Alexis Tsipras si è detto “più ottimista dopo questo incontro”. Il premier ellenico ha riconosciuto che tutte le parti hanno dimostrato di voler lavorare per restituire ad Atene la capacità di tornare a finanziarsi sui mercati il prima possibile. Da parte sua la Grecia, ha promesso, presenterà ed attuerà le riforme. Ai cronisti, che gli chiedevano se si tratti in effetti di un nuovo accordo, ha risposto: “Diciamo di sì”.

Francois Hollande ritiene che la Grecia debba proporre senza indugio riforme che siano in linea con gli impegni assunti il 20 febbraio scorso quando i partner Ue concessero ad Atene altri 4 mesi di aiuti in cambio di una revisione profonda del sistema Paese. “Queste riforme debbono essere considerate e valutate se compatibili con gli impegni assunti dalla Grecia. Abbiamo deciso di accelerare il processo perchè non c’è tempo da perdere. Vogliamo che la Grecia resti nell’euro e anche la Grecia lo vuole”, ha concluso il presidente francese. Hollande ha spiegato che “c’è stata una lunga discussione” su un punto apparentemente criptico, e cioè che le discussioni fra la il governo greco e i partner/creditori si svolgeranno “a Bruxelles a livello politico e ad Atene a livello tecnico”. Questo significa, così come voleva Tsipras, che la ex troika (ossia la missione ad Atene dei funzionari della Bce, della Commissione e del Fmi) potrà discutere solo dei dati tecnici riguardanti le misure decise dal governo greco, e le conseguenze attese sul bilancio, ma non “bocciare” le misure stesse o chiedere di introdurne altre diverse, come succedeva in passato. La discussione sulle scelte, invece, si potrà svolgere solo “al livello politico” a Bruxelles, non con i funzionari ma con i vertici delle tre istituzioni e con l’Eurogruppo.