Nucleare iraniano, raggiunto accordo storico tra i “5+1″ e l’Iran. Ban Ki-moon: “L’accordo contribuirà alla pace e alla stabilità in Medioriente”
Le potenze del “5+1″ e l’Iran “si sono accordati sui parametri chiave per arrivare a un accordo quadro sul nucleare iraniano. Un passo storico verso un mondo migliore. L’Iran non potrà sviluppare l’arma nucleare”. Questo l’annuncio da Losanna del capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, che ha coordinato i lavori, affiancata dal ministro degli Esteri di Teheran, Mohamed Jawad Zarif per una dichiarazione congiunta. Punti centrali della storica intesa, la cancellazione graduale e monitorata delle sanzioni, la riduzione di due terzi dell’arricchimento dell’uranio, controllo da parte di ispettori internazionali della sospensione del programma nucleare iraniano. Congratulazioni a tutti i negoziatori dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon: “L’accordo contribuirà alla pace e alla stabilità in Medioriente”. La Russia invece “saluta il riconoscimento del diritto dell’Iran a un programma per il nucleare ad uso civile”, secondo un principio, si legge in una nota del ministero degli Esteri, “formulato dal presidente Vladimir Putin”.
Dagli Stati Uniti, il presidente Barack Obama rimanda ogni impegno per unirsi all’annuncio: “E’ una storica intesa, preverrà la bomba nucleare. Se arriveremo a un accordo finale, gli Stati Uniti, i nostri alleati e il mondo saranno più sicuri. Se l’Iran mentirà, il mondo lo saprà”. Un chiaro messaggio, quest’ultimo passaggio, al premier israeliano Benjamin Netanyahu, molto critico sui negoziati. Obama poi è stato ancora più chiaro e diretto: “L’accordo raggiunto oggi rappresenta la migliore opzione anche per Israele”. In serata il presidente americano ha poi chiamato il premier israeliano dall’Air Force One. E nel corso della telefonata Netanyahu è stato molto duro: “Questo accordo mette a rischio la sopravvivenza di Israele”, ha detto a Obama. “L’intesa, ha aggiunto il premier israeliano, apre la strada alla possibilità che l’Iran si doti della bomba atomica”
Nucleare Iran, Obama: “Raggiunta una intesa storica”
Il presidente americano ha lanciato un messaggio anche al Congresso: se farà naufragare l’accordo senza “effettive alternative”, gli Stati Uniti saranno responsabili per il fallimento della diplomazia. A stretto giro, la risposta del capo della commissione esteri del Senato americano, Bob Corker: spetta al Congresso l’ultima parola in qualsiasi accordo sul nucleare in Iran. Il discorso del presidente degli Stati Uniti, per la prima volta, è stato trasmesso in diretta sulla tv iraniana.
Alcune strade di Teheran, soprattutto a nord dove abitano gli abitanti più benestanti, si sono riempite di gente che ha scelto di festeggiare poco dopo l’annuncio dell’intesa sul nucleare iraniano e la promessa della revoca delle sanzioni dopo 30 anni di isolamento. Alcune vetture suonano il clacson in segno di festa, in particolare nel trafficato viale di Vali Asr che porta a piazza Tajrish, e all’omonimo bazar. Altri hanno scelto di andare invece a festeggiare di fronte al ministero degli Esteri, in omaggio al ministro e capo negoziatore Javad Zarif.
Ben altri commenti arrivano da Tel Aviv
“L’accordo sul nucleare è un errore storico”, afferma nella prima nota il governo di Israele. Subito dopo
l’annuncio, lo stesso premier Benyamin Netanyahu aveva ribadito in un tweet il giudizio contrario di Israele e il suo ministro dell’intelligence Yuval Steinitz aveva detto chiaro e tondo che tra le possibili opzioni quella militare resta sul tavolo se “non avremo altra scelta”. “Ogni accordo – ha tuonato il premier in un tweet – deve riportare indietro in maniera significativa le capacità nucleari dell’Iran e fermare il suo terrorismo e la sua aggressione”.
La trattativa di Losanna, ha spiegato Mogherini, ha registrato progressi tali da giustificare il suo proseguimento. Nuova deadline fissata al 30 giugno. Ma Mogherini sottolinea come “oggi abbiamo compiuto un passo avanti decisivo, siamo arrivati a delle soluzioni chiave per un accordo a 360 gradi che garantirà la natura esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano. Grazie a tutte le delegazioni per il lavoro incessante”.
Prima di dare lettura del testo in farsi, il ministro Zarif si è unito alla Mogherini nel ringraziare la stampa per aver “cercato di lavorare con noi nelle ultime settimane, aiutandoci a far sapere al mondo quanto stesse accadendo”. Contestualmente, è giunta una dichiarazione del presidente iraniano Hassan Rohani: “L’accordo è stato trovato sui parametri chiave. Cominciamo immediatamente a lavorare sulla stesura, che verrà completata entro il 30 giugno”. A Losanna, dopo Zarif parla il segretario di Stato americano John Kerry. Che intanto twitta: “E’ un grande giorno. Ora abbiamo i parametri per accordo finale a giugno”.
In base al testo della dichiarazione congiunta di Losanna, l’accordo sul nucleare iraniano prevede la “revoca di tutte le sanzioni” ma in funzione del “rispetto dell’impegno” assunto da Teheran. Rispetto che sarà verificato dalla Aiea, l’agenzia Onu per il nucleare. A questo proposito, Mogherini ha precisato che quando sarà raggiunta l’intesa finale, entro il 30 giugno, l’accordo sarà sancito da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. “Non ci saranno altre strutture di arricchimento dell’uranio oltre a Natanz” ha inoltre detto l’alto rappresentante per la politica estera Ue, parlando di “joint venture internazionale per le strutture dei reattori di acqua pesante”. “L’impianto di Fordow” (celato sotto una montagna), ha aggiunto Mogherini, “sarà convertito in un sito per la ricerca in Fisica” e non ci sarà all’interno più materiale fissile. Il reattore ad acqua pesante di Arak sarà modificato e il plutonio prodotto sarà trasferito all’estero: “Le potenze mondiali aiuteranno l’Iran a ridisegnare e costruire un nuovo reattore ad acqua pesante ad Arak”.
I punti più importanti dell’intesa
- Il “5+1″ (Usa, Francia, Regno Unito, Germania, Cina e Russia) e l’Iran hanno trovato l’accordo sulla sospensione di oltre i due terzi della attuale capacità di arricchimento dell’uranio del programma di Teheran, accompagnata da 10 anni di monitoraggio.
- La maggior parte delle riserve di uranio arricchito dell’Iran dovrà essere diluita (degradata a un livello di purezza inferiore all’attuale) o trasferita all’estero.
- L’Iran manterrà dunque 6104 delle attuali 19mila centrifughe e si impegnerà a non arricchire l’uranio oltre il 3.67 per cento per almeno 15 anni.
- L’Iran, inoltre, si impegna a ridurre il suo attuale stock di 10mila chili di uranio arricchito a non più di 300 chili, arricchiti al massimo al 3,67 per cento.
- Le centrifughe in eccesso e le strutture per l’arricchimento saranno poste sotto il controllo della Aiea e saranno utilizzate solo per fornire ricambi.
- Dopo i primi 10 anni di monitoraggio, le attività di ricerca e sviluppo continueranno a essere limitate e supervisionate, con le diverse restrizioni sul programma nucleare iraniano che resteranno in vigore per 25 anni.
- In cambio del rispetto di questi vincoli, l’Iran si vedrà gradualmente alleggerire il peso delle sanzioni internazionali.
- Il mancato rispetto dell’accordo porterà automaticamente al ristabilimento delle sanzioni contro Teheran.
Anche con l’accordo sul nucleare, resteranno invece in vigore le sanzioni contro l’Iran per terrorismo, abusi sui diritti umani e detenzione di missili ad ampia gittata. Ed è stato lo stesso ministro iraniano Zarif ha sottolineare come il raggiungimento del risultato sul nucleare non comporti necessariamente una normalizzazione delle relazioni, in particolare con gli Stati Uniti. “Le nostre relazioni con gli Usa non hanno niente a che vedere con questo. Ci dividono tante differenze e nel passato abbiamo eretto una reciproca diffidenza. La mia speranza è che, con la coraggiosa implementazione di questo accordo, si possa recuperare un po’ di quella fiducia. Non ci resta che aspettare e osservare”. Da parte sua, il segretario di Stato Kerry ha sottolineato come gli Usa siano ancora “preoccupati per le attività di destabilizzazione” messe in atto dall’Iran in Medioriente. E ha rivolto un appello alle autorità di Teheran: “rilasciare gli americani detenuti nelle celle iraniane”.
Social