Primo Maggio, Cgil,Cisl e Uil in Sicilia a sostegno dei migranti. “Ognuno di noi e’ profugo”. Mattarella: “Priorita’ lavoro giovani e Sud”
Primo maggio dedicato a lavoratori e migranti. Cgil, Cisl e Uil hanno scelto di celebrarlo a Pozzallo, luogo simbolo per gli sbarchi di immigrati, per non dimenticare le tante vittime che hanno trovato la morte a pochi chilometri dalle nostre coste.
Dal palco di Pozzallo la leader della Cgil, Susanna Camusso, sottolinea che è solo “creando lavoro che potremo curare questo Paese”. “Non c’è la guerra dei numeri – scandisce – C’è solo la propaganda di chi continua a dire che basta un decreto per creare occupazione e poi, con un tasso di disoccupazione al 13%, registriamo un nuovo record in Italia”. Per il segretario generale della Cgil, “basterebbe un grande piano di risanamento del Paese per far ripartire il lavoro. L’imperativo di un governo, la sua ossessione quotidiana deve essere creare lavoro e dare risposte alle persone”.
“Al governo – incalza Camusso – diciamo che è stato smentito dai numeri duri, quelli reali, che dicono che ogni giorno crescono drammaticamente la disoccupazione e la disoccupazione giovanile. Smetta di raccontare al Paese che il problema è la governabilità. Il problema è l’uomo solo al comando che vuole le istituzioni e il Parlamento a sua immagine e somiglianza”.
Poi gli immigrati. “A tutti quelli che si propongono di usare le armi, che parlano di blocchi navali, di sparare sui gommoni e sulle barche si ricordino che noi siamo il Paese che ripudia la guerra” ammonisce Camusso, ricordando in particolare che l’articolo 10 della Costituzione “dice che c’è il diritto di asilo” in Italia e l’articolo 11 che “l’Italia ripudia la guerra. Se vogliamo la pace la dobbiamo preparare sottraendo questi uomini alla tratta e ai trafficanti. Dobbiamo pretendere dall’Ue che istituisca corridoi umanitari e l’asilo per quote in tutti i Paesi. Non si può fermare la storia e chiudere gli occhi. Noi siamo gli stessi che sono andati per il mondo e quando andavamo per il mondo abbiamo chiesto asilo, rispetto e riconoscimento”.
E rivolge anche un pensiero ai cristiani assassinati “nelle terre che stanno al di là del mare, ai tanti che vengono uccisi solo per il loro credo e per loro idee”.
Camusso parla anche dell’Expo. “Oggi mentre siamo qua si sta inaugurando l’Expo, ne siamo contenti. E’ la vetrina del nostro Paese, la vetrina per il mondo” dice la leader della Cgil. Il tema dell’Expo, rileva, “è il cibo e l’alimentazione” e quindi “i tanti popoli che vanno all’Expo non neghino lo sguardo a chi cerca asilo e libertà. Non ci possono essere due mondi che non si guardano”, sottolinea Camusso ricordando che l’Expo si svolge “in un Paese bagnato dalle acque del Mediterraneo”.
Dal palco di Pozzallo il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan scandisce che “l’Europa deve ripartire dal lavoro, il lavoro è solidarietà, unisce. Bisogna partire dal lavoro anche nel nostro Paese: non si creano posti di lavoro con le regole ma con la crescita e lo sviluppo”. I posti di lavoro, rileva Furlan, “si creano investendo in ricerca, in innovazione, in grandi opere e infrastrutture. Per fare questo dobbiamo fare una guerra senza frontiera alla corruzione”. Poi l’attacco alla legge Fornero, “la peggiore d’Europa. La riforma Fornero va rottamata. Ha solo creato degli esodati senza lavoro e senza pensioni”.
Parlando di immigrazione, Furlan sottolinea: “Ai governi di tutti i Paesi e all’Europa chiediamo di agire. Non basta chiudere le frontiere davanti alla fame e alla morte. Ognuno ha il diritto di venire in Europa per salvare la propria vita”. Il trattato di Dublino, rileva ancora, “va cambiato”. L’Europa che vogliamo, aggiunge il leader della Cisl, “è quella del lavoro, della solidarietà. L’Europa che riconosce il diritto alla dignità della vita umana. Ogni coscienza si ribelli rispetto all’indifferenza, all’egoismo”.
Per Furlan serve “aprire le braccia ai profughi” perché è così che “si inizia a costruire la pace. Noi vogliamo l’Europa della pace. Ci siamo dimenticati perché l’abbiamo fatta l’Europa. L’abbiamo fatta perché sia un motore di pace e di solidarietà. Ognuno di noi è cittadino del mondo, ognuno di noi è migrante, ognuno di noi è profugo”.
“Non si fa sviluppo, occupazione e ripresa per decreto ma con investimenti pubblici e privati” dice nel corso del suo intervento il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. I soldi per la crescita, rimarca, “si prendono dai 60 miliardi di corruzione e dai 130 miliardi di euro di evasione fiscale che c’è in questo Paese. Un Paese dove non si capisce chi è il povero e chi è il ricco, dove i lavoratori pensionati dichiarano più reddito che i loro datori di lavoro. E’ una vergogna”.
Riguardo all’immigrazione, per il leader della Uil “bisogna creare le condizioni per la solidarietà e la cooperazione. Bisogna investire nei Paesi dove nascono i problemi. Abbiamo però bisogno di un Paese che per dare solidarietà crei ricchezza”. L’immigrazione, evidenzia, “è un affare per i nuovi scafisti e i trafficanti di morte”, “è un affare per il lavoro nero”, “per la corruzione e la gestione dell’accoglienza”.
Al termine degli interventi i tre leader della Cgil, Cisl e Uil hanno gettato in acqua una corona di fiori in memoria dei tanti immigrati morti nel Mediterraneo.
Social