Fiat, Marchionne: Non sono anti italiano
“I posti di lavoro resteranno in Italia“. Così Sergio Marchionne durante l’incontro con l’Unione industriali di Torino durante il quale approfitta per difendersi dalla accuse di anti italianità che più volte gli sono state rivolte e per precisare alcune questioni. “Queste accuse sono assurde: non abbiamo ridotto la nostra forza lavoro nel momento peggiore della crisi, non intendiamo certo farlo ora che stiamo lavorando alla realizzazione delle condizioni per crescere in futuro. Continueremo a gestire la situazione di mercati depressi facendo ricorso agli ammortizzatori sociali – ha proseguito Marchionne – tra i quali la mobilità di accompagnamento alla pensione, e saremo pronti a sfruttare la ripresa là dove si presenterà, sia in Europa ma specialmente sugli altri mercati mondiali”. Perché l’unico obbiettivo è “rendere la nostra azienda più efficiente, per garantire prospettive solide e durature e per creare benessere nel territorio in cui operiamo. Siamo sempre stati della massima trasparenza con i mercati, le istituzioni e le parti sociali, non ci pare quindi logico che la Fiat debba fornire dettagli di previsioni pluriennali quando la maggior parte dei Paesi europei sta cercando disperatamente di condividere soluzioni che i mercati finanziari internazionali richiedono per domani”- ha sottolineato – E continua “è impossibile precisare fin d’ora i dettagli degli investimenti, sito per sito, che avverranno tra adesso e il 2014. Non è qualcosa che viene fatto dai nostri concorrenti e non può essere richiesto a Fiat in modo ossessivo per ogni sito industriale”.
Pe quanto riguarda la partnership con Chrysler l’ad di Fiat precisa “è stata la salvezza di entrambe”. E “insieme venderemo quest’anno circa 4,2 milioni di vetture diventando così il quinto più grande costruttore di auto nel mondo. Questo numero è destinato a salire a 5,9 milioni di unità nel 2014″.
Sulla scelta di uscire da Confindustria ha dichiarato: “Non ha nulla a che vedere con ragioni politiche”. E a margine del convegno si registra l’abbraccio tra il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e l’amministratore delegato della Fiat. “Non abbiamo mai litigato, il rapporto personale è ottimo come sempre”, ha commentato Marcegaglia.
Non mancando le dichiarazioni sulla Fiom: “La posizione della Fiom è sempre stata preconcetta, anacronistica, alimentata da un antagonismo a priori e più preoccupata di tutelare il proprio potere che gli interessi collettivi”. E non si è fatta attendere la risposta del responsabile nazionale Auto della Fiom, Giorgio Airaudo: “le nostre richieste sono sindacali, le risposte di Marchionne nervose, politiche ed ideologiche”.
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