Appunti di viaggio/3 giorno. Il Cammino di Santiago. Un giornalista in marcia sulle tracce di mille altri passi
Di STEFANO MARINONE
14 GIUGNO, ORE 10:42:36. Lungo il cammino ci sono decine di rifugi per dormire spendendo pochissimo. Sono gli “albergue”, molti quelli pubblici. Tutti comunque economici, puliti e naturalmente . . . spartani.
Si dorme in grandi camerate ma, come ieri, può capitare di stare in una stanza con solo due letti a castello.
Tutti parlano sottovoce, si va a letto quando ancora c’é luce (in questa stagione alle 22 si vede ancora bene) e ci si alza prestissimo perché alle 8 l’albergue deve essere lasciato libero per prepararlo ai nuovi arrivi.
Ho sbirciato nel registro dell’ albergue di Tricastela: 56 posti letto, tutti esauriti. C’erano americani, canadesi, australiani, giapponesi, coreani, brasiliani, francesi, olandesi, tedeschi, cechi, austriaci e naturalmente italiani e spagnoli. Lingue diverse, culture diverse, facce diverse. Religioni diverse.
Ma tutti sullo stesso cammino.
Da Tricastela a Sarria i km da percorrere sono circa 26. Si parte che è ancora buio. Dopo un paio di km di strada asfaltata si entra in un bosco e si procede per una decina di km tra querce e castagni secolari e giganteschi agrifogli. Il verde è di mille sfumature. Un continuo canto di uccelli accompagnato dalla musica del vicino torrente non ti lascia finché il bosco non si apre e ai tuoi piedi appare il monastero di Samos.
Maestoso, enorme, bello. Risale al VI secolo e fu da subito ospizio e rifugio per i pellegrini.
La visita all’interno non è un granché, ma i biscottini dei monaci sono. . . divini! Sul sentiero per Sarria incontriamo solo una coppia di giapponesi e, alla periferia della città, la solita pioggia.
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