Ventimiglia, centri sociali da tutto il Nord a sostegno dei migranti bloccati al confine: “No alle frontiere”. 170 ancora sugli scogli
UN lungo striscione con la scritta “siamo tutti cittadini del mondo, no alle frontiere”, precede il corteo che, al termine del presidio nella piazza della stazione di Ventimiglia, conclude la manifestazione in solidarietà con i migranti che da una settimana protestano tra la stazione di Ventimiglia e la scogliera di Ponte San Ludovico, vicino al confine franco-italiano, contro le politiche europee dell’immigrazione e contro la Francia che non consente loro di passare attraverso il territorio nazionale francese.
Sono circa 500 le persone, soprattutto aderenti ai centri sociali provenienti da Genova, Torino, Milano, Padova e dalle Marche. In sostegno dei profughi parla tra gli altri Aboubakar Soumahoro, portavoce del coordinamento internazionale dei Sans Papiers – gli immigrati senza documenti – e dice: “L’Europa ha fallito come la sinistra ipocrita di Renzi e Hollande. Stamattina abbiamo accompagnato simbolicamente oltre confine oltre 20 profughi che erano accampati in stazione”.
Potrebbe non essere l’unica iniziativa di questo genere, a quanto si apprende. Soumahoro ha più tardi aggiunto, confermando l’operazione: “Di fronte ad un sistema illegale e razzista come il regolamento Dublino III e Schengen bisogna agire e l’unico modo è mettere in discussione le cause dell’ingiustizia”.
Applausi dai migranti che lo ascoltano mentre interviene anche Cécile Dumas, esponente del Partito Comunista francese che definisce il comportamento della Francia inammissibile e preannuncia iniziative per fa intervenire la Commissione europea”.
E’ partito un corteo che però si ferma per un sit in alla rotonda sull’Aurelia in direzione della Francia, ai limiti del centro cittadino. Tra i manifestanti anche rappresentanti del movimento NoTav: “Siamo in tanti dalla Valsusa, per dire che bisogna dare valore alla vita delle persone. Buona lotta, non mollate” dicono i cartelli.
Al confine, dal lato francese, è intanto in corso un presidio di gruppi anarchici francesi, sorvegliati dalla Gendarmerie.
Front national, provocazione al confine. “Chiudere le frontiere, fermare la libera circolazione. Schengen deve finire”. Lo ha detto il consigliere municipale del Departement 06 Alpi Marittime del Front National di Marine Le Pen, Jean Jaques Guithal, che ha passato la frontiera italo-francese di Ponte San Ludovico creando, con le sue affermazioni, una certa tensione con alcune persone che stanno assistendo gli immigrati. A un migrante che gli chiedeva “cosa volete fare di noi”, Guithal ha risposto “non possiamo più assistervi”. Dopo un acceso scambio di battute con un giovane., Guithal se n’è andato.
Rilasci oltre confine. Intanto pochi per volta, ma continuano i rilasci dei migranti intercettati sui treni dall’Italia, anche se non tutti: solo quelli che la polizia italiana non riaccetta indietro. Dopo circa due ore alla frontiera di San Luigi tra Mentone e Ventimiglia tre giovani ragazze che erano arrivate poco dopo le 9 ora sono state rilasciate e si stanno dirigendo verso Mentone. Nella caserma della polizia di frontiera di San Luigi si trovano al momento una trentina di persone, si tratta di migranti fermati su treni che si sono fermati sia alla prima stazione di Mentone Garavan che in quelle successive. Il viavai di mezzi della polizia di frontiera è stato molto intenso, oltre alle camionette usate in questi giorni sono arrivati al confine con l’Italia anche due pullman.
Sono stati 63 i respingimenti effettuati ieri dalla Paf, la polizia di frontiera francese, che sono stati accettati dalla nostra polizia a Ventimiglia nell’ambito dell’emergenza migranti.
Sono 170, secondo le stime della Croce Rossa Italiana, i migranti che si trovano dopo una settimana di blocco dei passaggi, sulla scogliera a Ponte S.Ludovico, pochi passi dal confine italo-francese. La notte è passata tranquilla, così come alla stazione della città di confine. Quanto è accaduto ieri, ovvero che la Francia lasci andare liberamente i migranti che non vengono riaccettati dall’Italia dopo il respingimento, sembra comunque aver ridotto la presenza degli stessi nell’area di Ventimiglia. Nei giorni scorsi si erano raggiunti picchi di 6-700 persone.
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