Progetto turismo sicuro, poliziotti e carabinieri insieme ad agenti spagnoli, croati e polacchi per pattugliare le città
Al via ‘Progetto Turismo Sicuro 2015′: sono sei i poliziotti e tre i carabinieri che svolgeranno in queste settimane servizi di pattugliamento insieme ad agenti spagnoli in zone di grande affluenza turistica di Madrid, Málaga, Ibiza e Formentera, mentre sei altri agenti del Cuerpo Nacional de Policía spagnolo e tre della Guardia Civil si recheranno in Italia, dove con lo stesso obiettivo pattuglieranno le città di Roma, Firenze, Venezia e la costiera amalfitana.
“L’obiettivo è quello di essere presenti nei luoghi caratterizzati da una maggior presenza di turisti, italiani in Spagna e spagnoli in Italia, per offrire loro assistenza e sicurezza”, spiega all’Adnkronos Gennaro Capoluongo, Direttore della cooperazione internazionale della Polizia di Stato, che cura il progetto.
“Si tratta – prosegue Capoluongo – di iniziative svolte in collaborazione con altri Paesi: non solo la Spagna, ma anche il Montenegro e la Croazia. Lo scorso inverno pattugliamenti analoghi si sono svolti anche sulle piste da sci in Croazia e in Polonia”.
In Spagna i poliziotti e i carabinieri italiani, scelti per la loro conoscenza delle lingue straniere, saranno presenti a Madrid, Malaga, Ibiza, Formentera; in Croazia saranno a Pola, Spalato, Dubrovnik e Isola di Pag; in Montenegro a Budva.
L’iniziativa, tutta italiana, “ha avuto significativi risultati e si basa sull’analisi preventiva dei flussi turistici italiani”. Sei agenti del Cuerpo Nacional de Policía spagnolo e tre della Guardia Civil si recheranno in Italia affiancheranno quelli italiani a Roma, Firenze, Venezia, Sorrento e Amalfi.
Gli agenti presteranno servizio con la propria divisa d’ordinanza, con la principale finalità di snellire lo scambio di informazioni tra i corpi di polizia e di facilitare i contatti tra i turisti e le forze dell’ordine locali, nonché con le autorità diplomatiche e consolari dei due paesi. L’iniziativa “sul piano della prevenzione ha avuto un ottimo effetto”, chiarisce Capoluongo rilevando che “per gli italiani all’estero, vedere una divisa conosciuta crea un senso di sicurezza, collaborazione, vicinanza, protezione”.
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