Cicladi, allarme turismo: ora scarseggiano carne e medicinali. Le restrizioni ai capitali rischiano di far crollare l’unica risorsa della Grecia
Primi problemi di rifornimento nelle isole greche a causa delle restrizioni ai capitali imposte dal governo greco in attesa del referendum di domenica. E’ l’allarme lanciato dalla Camera di Commercio delle Cicladi, una delle principali mete turistiche greche, che denuncia come nelle isole comincino già a scarseggiare prodotti alimentari, in particolare carne, e medicinali, perché i rivenditori locali non possono pagare i fornitori stranieri. L’associazione dei commercianti delle Cicladi chiede aiuto al governo, perché la mancanza di merci avrebbe effetti catastrofici sul turismo che resta l’unica fonte di attivo nel disastrato bilancio ellenico.
Il vice ministro per il Turismo, Elena Kountoura, ha assicurato che da lunedì, cioè da quando sono entrate in vigore le restrizioni, si sono fatti tutti gli sforzi per dare priorità ai pagamenti di alberghi e ristoranti proprio per evitare questi problemi. Anche l’Associzione del turismo ellenico (Sete) esprime la sua preoccupazione per il rischio che questa situazione vada a danneggiare in modo irreparabile uno dei pochi settori ancora in vita dell’economia greca.
Negli ultimi giorni – denuncia – si sono registrati infatti un calo del 30-40% delle prenotazioni previste, che equivale a circa 240mila prenotazioni in meno. La speranza è – conclude Sete – che dopo il referendum di domenica il Paese ritorni alla normalità, le banche riaprano e ci sia “ancora il tempo per far salire il numero delle prenotazioni e coprire le perdite avute in questi giorni”.
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