Sharm El Sheikh, aereo inglese sfiorato da missile terra aria. Manovra estrema del capitano ha evitato l’impatto
Il 23 agosto scorso un volo Thomson decollato da Londra Stansted per Sharm El Sheikh con 189 passeggeri a bordo ha evitato di soli pochi secondi l’impatto con un missile mentre si avvicinava alla località balneare sul Mar Rosso. Lo rivela il Daily Mail, precisando che il missile è passato ad appena 300 metri circa dal velivolo e che il ministero dei Trasporti ha confermato la notizia dell’incidente sfiorato. L’aereo è atterrato senza problemi ed ai passeggeri non è stato comunicato nulla.
Una fonte citata dal quotidiano sul sito afferma che ai comandi sedeva il primo ufficiale ma il pilota, che si trovava in cabina, diede ordine di virare a sinistra dopo essersi accorto del missile, ad appena 300 metri circa, diretto verso l’aereo. L’equipaggio venne informato dell’accaduto solo dopo l’atterraggio.
Secondo un portavoce del governo citato sul sito, ci fu un’inchiesta su quanto accaduto e riportato dall’equipaggio e dalla compagnia aerea, “ed arrivammo alla conclusione che non si era trattato di un attacco mirato ma che fosse probabilmente da mettere in relazione con esercitazioni di routine condotte dai militari egiziani nell’area in quel momento”.
Intanto, ha lasciato il Cairo oggi un primo gruppo di 86 turisti russi, dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di sospendere i voli da e per l’Egitto in attesa che vengano determinate le cause del disastro aereo sul Sinai, dove sabato scorso è precipitato un aereo passeggeri russo, il volo Metrojet 9268 e sono morte 224 persone.
Questa mattina un velivolo Aeroflot è partito dal Cairo con 86 dei 199 passeggeri previsti. Gli altri hanno rinunciato quando hanno saputo che a causa delle più rigide misure di sicurezza adottate avrebbero potuto portare solo il bagaglio a mano. Fonti vicine all’inchiesta citate da France 2 hanno rivelato ieri che nelle registrazioni delle scatole nere si sente distintamente il rumore di un’esplosione durante il volo, non riconducibile ad un guasto al motore.
Jihadisti del sedicente Stato Islamico (Is) a Raqqa, in Siria, e miliziani della ‘Provincia del Sinai’, la cellula egiziana del gruppo, si sono vantati dell’abbattimento dell’aereo russo sabato scorso in Egitto in conversazioni telefoniche intercettate, riporta l’emittente Nbc, citando come fonti ufficiali americani. ”Stavano chiaramente celebrando”, riporta la Nbc. Nella conversazione ci si vantava dell’abbattimento dell’aereo spiegando come era stato possibile farlo precipitare. Prima dello schianto del jet russo, l’intelligence americana aveva intercettato un messaggio della cellula egiziana del Sinai che avvertiva che ”qualcosa di grande” sarebbe accaduto ”nella zona”.
Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha lamentato che i Paesi stranieri non hanno risposto all’appello dell’Egitto per una maggiore collaborazione nella lotta al terrorismo e le loro intelligence non hanno condiviso le informazioni in loro possesso. Per verificare le cause del disastro aereo, il cui abbattimento è stato rivendicato dalla cellula egiziana del sedicente Stato Islamico (Is), è in corso un’indagine.
Nel frattempo molti Paesi hanno sospeso i loro voli verso Sharm el-Sheikh, dopo che un’indagine condotta dalla Gran Bretagna ha fatto emergere la possibilità che il velivolo sia esploso in volo per una bomba nascosta nella stiva. Lo stesso presidente americano Barack Obama ha detto di credere all’ipotesi dell’ordigno a bordo.
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