Elio Germano: In Faccia d’angelo racconto il male della nostra epoca
La storia di un criminale spietato ed ambizioso, che ha tenuto banco per 5 anni con colpi efferati, rapine spettacolari e clamorose evasioni, ma anche l’occasione per raccontare un capitolo di storia recente del nostro Paese. Elio Germano è ‘Faccia d’angelo‘ nella mini serie prodotta da Sky Cinema e Goodtime in onda in due puntate su Sky Cinema 1HD, lunedì 12 e lunedì 19 marzo alle 21.10.
Germano interpreta ‘Il Toso‘, personaggio ispirato al boss Felice Maniero, liberamente tratto dal libro dello stesso Maniero e di Andrea Pasqualetto, ‘Una storia criminale’, nella fiction che racconta le vicende della ‘Mala del brenta’. Una banda potentissima e spietata che conquista – siamo nel Veneto contadino della fine degli anni Settanta – il controllo del gioco d’azzardo di tutto il nord-est arrivando fino oltre il confine dell’ex Jugoslavia.
“La storia – dice Germano all’ADNKRONOS – non si riduce a raccontare di un criminale, ma racconta di una patologia: la patologia della nostra epoca, ovvero di seguire a tutti i costi il successo, di voler primeggiare, di essere invidiati da tutti”.
Un film che non è un documentario. “Non ci interessava raccontarlo nel modo più veritiero possibile – prosegue l’attore – Partendo dalla storia di Maniero abbiamo deciso, d’accordo col regista Andrea Porporati, di staccarci un po’ dalle vicende originali, giocando con l’immaginario lasciato da Felice Maniero, attraverso i tg, nel ricordo delle persone”.
“Abbiamo scelto di fare un film, non un biopic – gli fa eco Porporati – condividendo la storia di un uomo che fin da bambino voleva essere il migliore. Che vive il successo in modo così totalizzante da avere l’illusione di poterlo gestire, di poter fare il colpo perfetto”. Ma il concetto che traspare è che “alla fine il successo ti frega, ti distrugge”. Il regista ammette di amare soprattutto l’ultima frase del film. “E’ quella in cui un poliziotto chiede al boss ‘ne è valsa la pena?’. E’ proprio quello che vorrei alla fine si chiedesse il pubblico”.
La fiction, che vede la partecipazione straordinaria di Katia Ricciarelli nel ruolo della madre di ‘Toso’ e le musiche di testa e di coda degli Afterhours, è stata girata per nove settimane nelle zone del brenta, a Venezia e in Slovenia.
Un altro investimento per Sky Cinema, che conferma così, dopo lavori come ‘Moana’, ‘Romanzo Criminale – La serie’, ‘Natale per due’ l’impegno nelle produzioni originali. “Il tentativo – dice Nils Hartmann, direttore cinema e intrattenimento di Sky – è quello di prendere grandi talenti che scelgono di venire a Sky perché credono nella qualità del progetto, e farli lavorare assieme a giovani meno conosciuti per creare un team. E’ ciò che è accaduto per ‘Faccia d’angelo’”.
Nelle stesse date di programmazione della mini serie, 12 e 19 marzo, alle 22.40 su Sky History (canale 407) andrè in onda ‘La mala del Brenta – la vera storia’, che testimonia la parabola di felice Maniero non solo attraverso le interviste ai membri della sua efferata ‘holding criminale’, ma dando voce anche a coloro che si sono battuti per anni dalla parte dello Stato e della legalità, dedicando parte della propria vita a dargli la caccia, come il questore Francesco Zonno e il commissario Michele Festa
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