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Perugia, fermati due rumeni per le rapine in villa e l’omicidio Rosi. Il padre della vittima: Sono delle bestie

“Riteniamo che i due romeni fermati questa mattina (per la rapina in villa con stupro avvenuta a a Resina il 3 febbraio scorso, ndr) siano anche gli autori della rapina e dell’omicidio di Luca Rosi“, il bancario di Perugia ucciso in un’altra rapina in villa a Ramazzano il 2 marzo scorso.
E’ quanto ha detto il comandante provinciali dei carabinieri di Perugia, colonnello Angelo Cuneo, dopo aver fatto visita ai genitori della vittima. “Siamo venuti a dirlo personalmente ai genitori su espressa richiesta dei magistrati”, ha affermato.
“Sono bestie che andrebbero assicurate alla giustizia in ambienti adatti alle bestie e non alle persone”, è stato lo sfogo di Bruno Rosi, padre di Luca.
I due fermati, stavano rientrando in Italia a bordo di un autobus. I militari del Reparto operativo e del Ros di Perugia erano sulle loro tracce da alcuni giorni. Entrambi sono accusati dell’omicidio di Luca Rosi e gli vengono contestati i reati di concorso in rapina, sequestro di persona e violenza sessuale. Uno dei due è infatti anche l’uomo che ha stuprato la 54enne sudamericana durante la rapina di Resina.
I romeni – secondo quanto riferito dai vertici dell’Arma di Perugia – sono stati arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Perugia relativa alla rapina in cui avvenne l’omicidio di Rosi, alla rapina con stupro di Resina e relativa anche a un tentativo di rapina avvenuto nel giugno dello scorso anno.
Ma con il loro arresto il cerchio non è del tutto chiuso. C’è infatti ancheun terzo uomo ricercato per l’omicidio di Rosi.