Corea del Nord, flop per il missile a lungo raggio: non raggiunge nemmeno l’orbita
La Corea del Nord ha tentato questa mattina senza successo di mandare in orbita un missile a lungo raggio, in un’operazione che aveva già provocato aspre reazioni internazionali. Il missile non ha raggiunto l’orbita e i tecnici stanno cercando di capire le cause del fallimento, ha reso noto l’agenzia stampa ufficiale nordcoreana Kcna. “Il satellite di osservazione terrestre non è riuscito a entrare nella sua orbita – ha riferito la Kcna – scienziati, tecnici ed esperti stanno cercando di capire le cause del fallimento”.
Il test missilistico è stato seguito con attenzione dai servizi d’intelligence e la difesa di diversi Paesi. Il missile Unha-3 è stato lanciato alle 7.39 (ora locale), quando in Italia erano le 1.39 del mattino, dalla base di Tongchang-ri, sulla costa occidentale nordcoreana, secondo quanto ha reso noto il ministro sudcoreano della Difesa, Kim Min Seok. A quanto riferisce il Comando nordamericano di difesa aereospaziale, il primo stadio del missile è precipitato nel mar Giallo, 165 chilometri a ovest di Seul, seguito poi dagli altri stadi. Secondo i giapponesi, il missile è esploso a un’altitudine di 120 chilometri, mentre per i sudcoreani sono 151. La marina di Seul sta cercando di recuperare i resti del missile caduti in mare.
La Corea del Nord aveva annunciato la messa in orbita di un satellite meteorologico in questi giorni, in occasione del centenario della nascita del fondatore del regime, Kim Il Sung, nonno dell’attuale leader. Ma l’annuncio era stato condannato dalla comunità internazionale come un tentativo di condurre un test missilistico, in violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Stati Uniti e Corea del Sud hanno concordato di rispondere in maniera “risoluta” al lancio. Il segretario di Stato americano Hillary Clinton e il collega sudcoreano Kim Sung Hwan hanno discusso della questione durante una telefonata di dieci minuti e concordato di riferire al consiglio di sicurezza dell’Onu. I capi delle due diplomazie “convidono l’opinione che la comunità internazionale debba inviare un messaggio forte e chiaro alla Corea del Nord”, ha riferito un funzionario del ministero degli Esteri di Seul. Secondo i media americani, il Consiglio di Sicurezza potrebbe già riunirsi oggi.
E se la Cina ha esortato la comunità internazionale alla “calma e alla moderazione” (“Speriamo che tutte le parti sappiano esercitare calma e moderazione ed evitino azioni che possano minare la pace e la stabilità della penisola coreana”) ritenendo il fallimento del lancio “un sollievo” per la comunità internazionale, una secca condanna è arrivata dalla Russia: “La risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu impone alla Corea del Nord di rinunciare al lancio di qualunque missile balistico, sia civile che militare”, ha ricordato il ministero degli Esteri russo. Il lancio, aggiunge il comunicato, desta “profonda preoccupazione” e rende “considerevolemnte difficili” nuovi negoziati sul programma nucleare nordcoreano.
Poi l’invito – da parte di Russia, Cina e India – alla comunità internazionale a dare risposte politiche e attraverso canali diplomatici e a dimostrare ”massima responsabilità e contenimento”. ”Siamo convinti che le risposte alla sfida possono solo essere politiche e diplomatiche”, ha dichiarato il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, dopo aver incontrato a Mosca le sue controparti di Cina e India, Yang Jiechi e S.M.Krishna. I tre Paesi, ha aggiunto Lavrov, sono inoltre convinti della necessità di riavviare il prima possibile i colloqui a sei sul programma nucleare di Pyongyang.
Anche i ministri degli Esteri del G8 hanno “condannato” il lancio, che “mina la pace e la stabilità regionale”, esortando Pyongyang ad astenersi da nuovi lanci. I capi delle diplomazie degli otto paesi, si dicono pronti a “considerare, assieme ad altri, misure per rispondere a tutte le attività della Corea del nord che violano le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu” e chiedono “un’appropriata risposta” dello stesso Consiglio Onu. Infine invitano Pyongyang a a rispettare i propri obblighi internazionali stabiliti dalle risoluzioni Onu e a intraprendere “passi concreti e irreversibili verso la denuclearizzazione”.
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