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Caso Fonsai, la Guardia di Finanza sequestra 20% delle azioni Premafin. Ligresti indagato per aggiotaggio

Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato il 20% delle azioni di Premafin. I finanzieri, si spiega dalle fiamme gialle, stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, di tutte le azioni intestate, direttamente e indirettamente, a due trust di diritto estero, pari al 20% della holding che fa capo alla famiglia Ligresti.
Secondo le indagini, dirette dal sostituto procuratore della Procura di Milano, Luigi Orsi, il valore del titolo sarebbe stato oggetto di manipolazione tramite le partecipazioni detenute da enti controllati dai trust di diritto estero che avrebbero provocato un’alterazione del prezzo delle azioni.
In relazione al 20% del capitale di Premafin che fa riferimento a società estere a loro volta riferite a due trust, Evergreen e Heritage, la procura di Milano ha indagato Salvatore Ligresti e Giancarlo De Filippo per aggiotaggio. A quanto si apprende, i fondi sarebbero stati gestiti negli ultimi due anni da Giancarlo De Filippo, collaboratore di Salvatore Ligresti. Per Heritage è stato soltanto un trustee, per il secondo, Evergreen un asset manager, di fatto investiva le azioni. La Consob ha rilevato che nel periodo compreso fra il 2 novembre 2009 e il 16 settembre 2010 le società che fanno capo a questi due trust hanno comprato tutti i giorni in chiusura di borsa azioni Premafin.
Un’attività, quella di acquisto di azioni Premafin in chiusura di scambi, quando il titolo è particolarmente sensibile e influenzabile, che è stata condotta in maniera così sistematica che i trust, di fatto, non vi hanno guadagnato nulla, ma, ad avviso della Procura, a beneficiarne sarebbe stata proprio la famiglia Ligresti.
Secondo la Consob, i trust sono stati costituiti nel 1993 da Salvatore Ligresti e fino al 2003 sono riferiti allo stesso Ligresti. Da ciò ne conseguirebbe, ad avviso degli inquirenti, che De Filippo non avrebbe agito in autonomia da Ligresti. Elemento che si evincerebbe dal fatto che De Filippo ha investito il 60% su Premafin. Ma non è tutto. L’intermediario cui De Filippo ha dato l’incarico di acquistare titoli è Niccolò Lucchini, di Lugano, che lo stesso De Filippo ha dichiarato essergli stato presentato da Ligresti. Il reato che si verrebbe dunque a delineare per entrambi è quello di aggiotaggio preventivo.
La necessità di sequestrare le azioni di Premafin veniva dal fatto che si tratta di quelle in grado di influenzare il mercato. La notifica è stata inoltrata a Premafin, in quanto società emittente delle azioni, e a Salvatore Ligresti. A De Filippo verrà inoltrata quando lo stesso avrà nominato un suo avvocato in Italia.