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Bankitalia avverte: il problema della stabilità non è risolto, servono riforme strutturali

”La massiccia immissione di liquidità da parte della Banca centrale europea e le misure attuate dai governi per contrastare la crisi nell’area dell’euro hanno interrotto la spirale negativa tra aumento dei rischi sovrani, difficoltà del sistema bancario e peggioramento congiunturale, che nell’ultima parte del 2011 tendeva ad assumere carattere sistemico”. E’ quanto si legge nel Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia.
”Le tensioni sono riemerse in aprile, segnalando l’esistenza di rischi tuttora elevati -continua Bankitalia-. A offuscare le prospettive economiche e finanziarie nei Paesi avanzati contribuiscono i timori sui conti pubblici e sull’intensità della crescita globale. Il recente accordo per ampliare la capacità di intervento dei meccanismi intergovernativi di sostegno alle economie dell’area dell’euro in difficoltà ha mitigato ma non ha fugato le inquietudini degli investitori”. ”Nell’area dell’euro le turbolenze sui mercati riaffiorano, con rapidità, non appena si diffondono dubbi sull’efficacia degli interventi volti a risanare le finanze pubbliche e a stimolare la crescita -continua Bankitalia-. Le preoccupazioni circa la profondità e la durata della fase recessiva sono acuite dai timori sulla capacità di erogare credito e sulla solidaità delle banche, che stanno tuttavia rafforzando il patrimonio”.
Palazzo Koch spinge quindi sulle riforme strutturali, per proseguire nel consolidamento dei conti e tornare a crescere. ”Il differenziale di rendimento tra i titoli italiani e tedeschi rimane elevato; continua a risentire dei fattori speculativi che hanno spinto i tassi in Germania su valori eccezionalmente bassi”, scrive Bankitalia. ”Nell’attuale fase di debolezza congiunturale e di volatilità dei mercati è essenziale proseguire, con rapidità e coerenza, nel vasto programma di riforme strutturali in grado di influire sulle aspettative di reddito futuro, senza le quali sarebbe più difficile rafforzare il consolidamento dei conti pubblici e coglire le opportunità della ripresa globale”, conclude Bankitalia.
”In Italia le misure di consolidamento fiscale attuate dalla metà del 2011, gli interventi in materia previdenziale e i progressi sulle riforme volte a elevare il potenziale di crescita dell’economia hanno consentito di riguadagnare la fiducia sulla sostenibilità dei conti pubblici. Il miglioramento registrato sul mercato del debito sovrano è significativo, anche se è stato in parte ridimensionato dalle tensioni delle scorse settimane, nate fuori dall’Italia”.
”Nostre simulazioni, che ipotizzano la piena efficacia degli interventi governativi, mostrano che il rapporto debito-Pil comincerebbe a ridursi già nel 2013, anche qualora il costo del debito aumentasse e la crescita risultasse inferiore alle attese”, spiega Bankitalia. ”Successivamente, il conseguimento del pareggio di bilancio richiesto della nuove regole europee -continua il Rapporto- che presuppone avanzi primari crescenti nei prossimi anni, accentuerebbe la flessione del rapporto debito-Pil”. ”Lo scenario di base qui utilizzato incorpora fino al 2015 le stime del governo sulla crescita economica, sull’onere medio del debito e sull’avanzo primario -continua Palazzo Koch -. Per gli anni successivi si ipotizza il mantenimento del pareggio di bilancio in un contesto in cui il costo medio del debito e la crescita del prodotto rimarrebbero costanti ai livelli del 2015. In questo scenario il rapporto debito-Pil (circa il 123 per cento nel 2012) scenderebbe al 121 nel 2013 e al di sotto del 100 nel 2019”.
Quanto alle tensioni sul fronte del credito, secondo il Rapporto ”si starebbero attenuando: i tassi sulle erogazioni alle imprese sono tornati a scendere -dice Bankitalia- L’indagine trimestrale sul credito bancario in Italia (bank Lending Survey) segnala per i primi mesi del 2012 un miglioramento dei criteri di concessione dei prestiti”. ”Questa evoluzione riflette il calo del rischio sovrano nel primo trimestre 2012 e soprattutto l’intervento dell’Eurosistema, che ha fortemente ridotto i rischi di finanziamento delle banche nel medio termine -aggiunge Bankitalia-. Gli intermediari italiani dispongono ora di risorse liquide per fronteggiare passività in scadenza e per finanziare l’economia; la dotazione collaterale è anch’essa assai ampia”.
Secondo l’analisi di Bankitalia ”le condizioni finanziarie del settore privato rimangono nel complesso equilibrate. Famiglie e imprese risentono però della recessione in atto e delle tensioni nell’offerta di prestiti”. ”Ad arginare le difficoltà contribuiscono le misure introdotte negli ultimi due anni dal Governo in favore di famiglie e imprese indebitate e gli accordi tra le associazioni di categorie di banche, imprese e consumatori -continua Bankitalia-. Una quota elevata di imprese che hanno beneficiato della moratoria sui mutui è successivamente tornata ad effettuare rimborsi con regolarita”’.