Fatti e disfatti/37

Oggi Segnalo Questo dall’America

POLITICA

Voto primarie Nebraska e Oregon oggi: Mitt Romney corre oramai senza rivali, visto che anche Ron Paul getta la spugna. Romney continua a godere di un lieve vantaggio su Obama, che lerò lancia il suo primo spot elettorale in cui attacca il rivale proprio sul suo passato di finanziere alla guida della società Bain Capital, di fatto sostenendo che Romney fu un “corsaro” della finanza.

Dopo un incontro in Connecticut ieri con il Governatore Daniel Malloy e con il Commissario per le prigioni, Leo Arnone, oggi il ministro della Giustizia Severino visita a New York la sede della Family Court, poi si recherà a Wall Street per una colazione di lavoro con alcuni rappresentanti del NYSE ai quali spiegherà i Tribunali delle imprese. Alle diciassette (le 23 in Italia,) conferenza stampa in Consolato. Domani invece il ministro terrà un intervento alle Nazioni Unite sulla criminalita’ organizzata.

SOCIETA’

Nel 1989 il Texas giustiziò un innocente. E’ la conclusione a cui è arrivata una squadra di studenti di legge guidati dal professore James Liebman della Columbia University. Dopo aver studiato per cinque anni il caso di Carlos De Luna, giustiziato nel 1989, il gruppo ha reso noto il proprio rapporto: “L’uomo fu condannato solo per le testimonianze dei testimoni, senza vere prove. Ma era stato scambiato per un altro (il vero colpevole) del quale era la copia quasi identica.”

Inaugurata oggi la strategia dell’Amministrazione Obama per combattere l’Alzheimer. Il governo si è posto il goal di sconfiggere la malattia entro il 2025. Nel frattempo famiglie e badanti possono trovare informazioni, sostegno e dati sui nuovi studi nel sito dei National Institutes of Health. I NIH stanno lanciando una serie di nuovi studi e terapie sperimentali.

Potevo essere presidente della Francia! Dominque Strauss Khan cerca vendetta contro la domestica che l’accusò di molestie l’anno scorso. Chiede di essere ripagato un milione di dollari per i danni subiti dall’accusa.

ECONOMIA

Data la ressa di clienti, Facebook aumenta il costo delle azioni dell’Ipo: adesso vanno da 34 a 38 dollari ad azione, invece che 28-35. Ma intanto un sondaggio sembra provare cher la maggior parte degli americani, il 46 per cento, crede che Facebook sia destinato “a tramontare”.