Scandalo Vaticano, parla Bertone: Attacchi mirati ma il Papa non si fa intimidire
Attacchi ”mirati e organizzati” ma ”il Papa non si fa intimidire”. Così il segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, in un’intervista al Tg1, sulla vicenda della fuga di documenti. A Milano, continua Bertone, c’è stata “una manifestazione straordinaria di amore al Papa e di accompagnamento, di sostegno in questo momento particolare”. ”Il Papa – ha detto Bertone – è stato chiamato il grande allenatore della squadra della Chiesa universale del III millennio: ha avuto una standing ovation che nessun allenatore, nessun giocatore, ha mai avuto. Il Papa era molto commosso e contento”. Nell’intervista con il direttore del Tg1 Alberto Maccari il cardinal Bertone ha parlato di ”attacchi feroci e dilanianti”, ma ha anche sottolineato che questo ”non è il momento della divisione ma dell’unità” e ”della coesione”. Ha definito poi triste la violazione della privacy del Papa e dei suoi collaboratori.”La trasparenza è un fatto di impegno, di solidarietà gli uni con gli altri, non è atto cinismo o superficialità. Le carte sono importanti, ma i rapporti personali sono molto più importanti. Ciò che c’è di più triste in questi fatti è la violazione della privacy del Santo padre e dei suoi più stretti collaboratori”. ”Questi – ha sottolineato Bertone – sono giorni di unità e non di divisione, giorni di forza nella fede. E’ il momento della coesione di tutti coloro che vogliono servire veramente la Chiesa”.
D’altra parte, ha osservato il segretario di Stato Vaticano, ”gli attacchi strumentali ci sono sempre stati in tutti i tempi, io ricordo i tempi di Paolo VI, però questa volta sembrano attacchi più mirati, a volte anche feroci, dilanianti e organizzati. Voglio sottolineare che Benedetto XVI è uomo mite, di grande fede e di grande preghiera, non si lascia certo intimorire dagli attacchi di qualsiasi genere. Voglio sottolineare una parola che ha ripetuto tante volte anche prima di ripartire da Milano, la parola ‘coraggio’, l’ha detta ai giovani, alle famiglie in difficoltà, alle autorità, alla Chiesa, ai terremotati. Vorrei che interiorizzassimo questa parola accanto al Papa, sotto la guida del Papa”.
Anche il cardinale Carlo Maria Martini, ex arcivescovo di Milano ha voluto comunicare la propria vicinanza al Papa nel momento difficile che sta attraversando la Chiesa segnata da scandali e crisi interne alla Curia. Il cardinale Martini ha incontrato Benedetto XVI nei giorni scorsi a Milano in occasione del VII Incontro mondiale delle famiglie, e ai microfoni della Radio Vaticana ha raccontato del suo incontro con il Papa e di ciò che gli ha detto a proposito della vicenda dei documenti trafugati dal Vaticano. ”Ho voluto dire al Papa – ha detto Martini – che accettare queste cose dolorose come dono è purificatorio. Lui soffre, e noi soffriamo con lui. Ma la verità si compirà”. “Il Papa – ha aggiunto – nel colloquio è stato molto umile e semplice, come è di solito”. In relazione al momento difficile che attraversa la Chiesa il card. Martini ha sottolineato che “le occasioni si trovano nei momenti difficili”. “Non penso più alla Chiesa di oggi – ha concluso – prego soltanto per questa Chiesa”.
Il Papa ieri aveva detto, durante il pranzo a Milano, che “in alcuni momenti possiamo vedere che la Chiesa è in balìa di avversari difficili, tuttavia il Signore non smette di essere presente e di governare il mondo”. Il Papa ha pronunciato alcune parole che sono state diffuse oggi dalla Sala stampa della Santa Sede. ”Cari amici – ha affermato Benedetto XVI – trovo bello che alla fine arriviamo di nuovo alla Parola di Dio, che è la chiave della vita, la chiave del pensare, del vivere: così abbiamo cominciato e con la Parola di Dio finiamo”. ”Siamo nel clima – ha aggiunto – della vera vita. E volevo semplicemente dire grazie per tutto quello che ho vissuto in questi giorni: questa esperienza della Chiesa viva. Se qualche volta si può pensare che la barca di Pietro realmente sia in balia degli avversari difficili, tuttavia è anche vero che vediamo come il Signore è presente, e’ vivo, e’ risorto veramente, e ha in mano il governo del mondo e il cuore degli uomini”. Al pranzo erano presenti fra gli altri i cardinali Dionigi Tettamanzi e Angelo Scola.
Sul fronte della cronaca, intanto, gli avvocati difensori dell’ex assistente di camera del Papa hanno presentato l’istanza con la quale danno la disponibilità del loro cliente, Paolo Gabriele, a essere interrogato dalla magistratura vaticana. Dunque si tratta dell’ok che ancora mancava per l’avvio della seconda e più importante fase dell’indagine. A questo punto gli interrogatori di quello che fino a ora è l’unico indagato nella vicenda della fuga di documenti riservati dai sacri palazzi, potranno prendere il via già nelle prossime ore. Inizia così la fase formale dell’istruttoria dell’indagine che è affidata al giudice Piero Antonio Bonnet. L’istruttoria sommaria era stata condotta dal procuratore di giustizia vaticano, una sorta di pubblico ministero, Nicola Picardi.
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