Monti e Hollande, si conferma l’asse Italia-Francia. Napolitano: L’euro è una conquista irrinunciabile
C’è una ”fortissima convergenza di vedute” tra Italia e Francia sulle questioni relative ai temi dell’integrazione europea e alla crisi della zona euro. A evidenziarla è stato il premier Mario Monti, al termine dell’incontro avuto con il presidente francese Francois Hollande. Temi, questi, ha riferito Monti, affrontati nel corso del lungo vertice a Palazzo Chigi.
Monti ha voluto ”rinnovare pubblicamente, a nome del governo italiano, i complimenti” per l’elezione di Hollande, un ”mandato alla guida della Francia in un momento cruciale per il mondo e l’Unione europea”. ”Abbiamo discusso del debito sovrano e degli strumenti per ristabilire la fiducia sui Paesi più esposti” ha affermato il presidente del Consiglio, spiegando che sul tema “sono state scambiate opinioni sull’ipotesi” dell’emissione di titoli comuni.
Il premier si è detto inoltre ”fiducioso che da Italia e Francia vi sarà il massimo contributo per uno sviluppo solido e armonioso della casa comune europea”. ”Dobbiamo agire rafforzando i punti deboli del sistema e questo implica azioni sull’economia reale e azioni sugli aspetti finanziari” è la direzione indicata da Monti. ”Abbiamo condiviso – ha affermato – la necessità di dedicare maggiore importanza alla crescita sul piano europeo oltre che sul piano nazionale. Questo – ha sottolineato – non significa prestare minore attenzione alla disciplina di bilancio pubblico”. Perché ”non è un buon affare trascurare la disciplina dei conti pubblici”. Ma, ha anche ammonito il premier, la disciplina ”non basta per la crescita, i posti di lavoro e lo sviluppo”.
”Sui mercati lo spread sale e aggrava i conti dello Stato e delle imprese e i cittadini hanno la sgradevole sensazione che le cose che si fanno non vanno nella giusta direzione. Invece – ha osservato Monti – le cose che si fanno sono pesanti ma vanno nella giusta direzione come riconosciuto dagli enti che ci osservano”.
Quelli che intercorrono tra Italia e Francia, ha poi rimarcato, sono rapporti ”eccellenti” e possono essere migliorati ancora, evidenziando il ”comune obiettivo” dei due Paesi di ”assicurare l’ulteriore crescita degli investimenti e del commercio bilaterale”, che già oggi si attesta a 70 miliardi l’anno. ”Avremo un bilaterale in autunno, imprimeremo nuovo slancio sul piano economico, infrastrutturale, dei grandi progetti congiunti e sul piano culturale” ha detto Monti.
Il premier ha parlato anche della cancelliera Angela Merkel, che “è permanentemente in cerca di soluzioni comuni per l’Europa, che siano più efficaci. Io ho da qualche mese in più di Hollande il piacere, l’occasione di collaborare con la cancelliera Merkel e trovo grande interesse comune ad individuare sempre soluzioni migliori per la costruzione europea sia sotto il profilo della crescita, della stabilità e dell’integrazione”.
Quanto alla Grecia, ”desidero riaffermare che rimanga in Europa e rispetti i suoi impegni. Il popolo greco ha compiuto grandi sforzi in questi ultimi anni. La prosecuzione dell’impegno della Grecia al consolidamento del bilancio è la migliore garanzia per un futuro più prospero”.
Poi il capitolo Siria. ”Le violenze perpetrate dal regime siriano sono inaccettabili – ha scandito il premier – e devono essere condannate con la massima fermezza. Sosteniamo con forza l’azione dell’inviato Onu Kofi Annan”.
“La crescita è indispensabile se vogliamo che le nostre economie riprendano la loro dinamicità” ha affermato dal canto suo Hollande al termine del bilaterale. “Non voglio un’Europa che sia guardata come un continente malato” ha sottolineato, ribadendo la necessità “di favorire la crescita”.
”Non mi accontenterò di mezze misure” che potrebbero essere prese nel corso del Consiglio Ue del 28-29 giugno, ha avvertito il presidente francese, sottolineando che ”è un dovere per gli europei, quelli che sono nella zona euro, di preservare la moneta unica e di contribuire a renderla più solida. E’ il momento di mettere in campo strumenti, procedure durevoli. Finché non lo faremo saremo sempre vulnerabili”.
Hollande ha inoltre espresso ”massima considerazione per gli sforzi dell’Italia. Ho apprezzato i vostri interventi al G8 di Camp David e nel Consiglio Ue e ho molta considerazione per l’azione che portate avanti”.
Riguardo ai greci, ”sono sovrani, devono decidere loro – ha rimarcato Hollande – Li dobbiamo rispettare. Oggi devono riaffermare il loro attaccamento all’euro e ai loro impegni”. ”L’Europa – ha aggiunto – deve fare il suo dovere in termini di crescita rispetto alla Grecia”, in particolare assicurando ”fondi strutturali che possano avere ricadute sulla crescita” per la Grecia. ”Abbiamo fiducia nel popolo greco e il popolo greco deve avere fiducia in Ue. Ma ognuno deve mantenere i propri impegni” ha messo in chiaro Hollande.
Quanto alla Siria, ”la Francia è mobilitata e lo resterà rispetto ad una situazione inaccettabile e che si aggrava giorno dopo giorno. Auspichiamo un rafforzamento delle sanzioni e della missione di Kofi Annan”. Quindi ha annunciato: ”Riuniremo il gruppo degli amici della Siria il 6 luglio a Parigi. Abbiamo bisogno dell’Italia per la ricerca di una soluzione per la Siria”.
Il presidente francese ha ‘dribblato’ la domanda di un giornalista della stampa francese sul tweet della ‘premiere dame’ che ha inviato nei giorni scorsi un ‘in bocca al lupo’ al rivale di Segolene Royal, l’ex compagna di Hollande, nella corsa alle legislative in Francia. ”Non risponderò qui su questo tema” è stata la sua risposta netta.
Mentre era in corso la conferenza stampa, si sono sentite le grida di esultanza da uffici e sala stampa per il gol di Pirlo nel primo tempo della partita contro la Croazia. Il premier sentendo i cori si è interrotto un attimo. “E’ in corso una partita di calcio…” ha detto rivolto al presidente francese.
Hollande è stato poi ricevuto al Quirinale dal capo dello Stato. Il presidente francese ha invitato Giorgio Napolitano a recarsi in visita a Parigi prima o dopo il vertice bilaterale in programma in autunno. Ad annunciarlo è stato lo stesso Hollande al termine del colloquio. Un invito che il presidente della Repubblica si è detto “assolutamente pronto ad accettare con entusiasmo”.
Al termine dell’incontro con il presidente francese, Napolitano ha detto che dal Consiglio europeo di fine mese deve “scaturire la più ferma e concreta determinazione di consolidare l’irrinunciabile conquista dell’euro”. “Oggi è decisivo – ha aggiunto il capo dello Stato – che in un momento cruciale della sua storia l’Europa possa contare sulla comunanza di vedute e sull’impegno solidale dell’Italia e della Francia. L’Italia e la Francia sapranno ancora muoversi nella direzione giusta”.
Uno degli obiettivi del prossimo Consiglio europeo è, secondo Napolitano, “aprire senza fatali esitazioni e indugi nuove prospettive di rilancio della crescita economica e della giustizia sociale”. Un rilancio della crescita che deve avvenire “in stretto legame con la condivisione di discipline di bilancio e di avvio dell’unione fiscale sulla base dell’accordo a 25 recentemente sottoscritto”.
L’incontro di oggi al Quirinale con il presidente francese è stata l’occasione per Napolitano per ribadire l’importanza di una integrazione europea che sia, oltre che economica, anche politica e culturale. Un’Europa “delle culture, contro quella dei nazionalismi”, ha detto il capo dello Stato citando Francois Mitterrand. Un’Europa delle culture contro quella dei nazionalismi, “nuovamente in agguato, dobbiamo dire – ha voluto sottolineare Napolitano – in questo tempo di crisi”. Ma, insieme, Italia e Francia “sapranno ancora muoversi nella direzione giusta”.
Hollande dal canto suo ha voluto rendere omaggio alla vocazione europeista di Napolitano e al termine dell’incontro al Quirinale ha ricordato “i tempi in cui sedeva con Napolitano al Parlamento europeo”. Già allora, ha proseguito Hollande, Napolitano “si iscriveva in quella tradizione europea che io ho la vocazione di portare avanti”. Una visione di un’Europa che “non sia solo per i mercati e la moneta”, ma che esprima “fiducia e speranza”, che abbia “un progetto per l’avvenire”, che sia “uno spazio di pace” e di “fiducia in ciò che possiamo costruire insieme”.
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