Monti: la lotta alla corruzione per recuperare credibilità. Ma il Pdl mette i paletti sui giudici
La lotta alla corruzione e i provvedimenti contro la corruzione, malgrado “un travagliato iter parlamentare”, hanno “moltissimo a che fare con l’attrattività del Paese”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo questa sera a una cena di gala organizzata a Milano dalla fondazione Italia-Cina presieduta da Cesare Romiti. Monti ha spiegato di essere rimasto colpito dall’importanza attribuita alla lotta alla corruzione nei rapporti dell’Ocse e ha raccontato che, quando ha chiesto all’emiro del Qatar per quale motivo non avesse ancora investito in Italia, questi gli ha risposto con una sola parola: “Corruption”.
Monti ha quindi auspicato che si sviluppi tra l’Italia e la Cina “un maggior legame sul piano degli investimenti, nell’una e nell’altra direzione”.
“La Cina – ha aggiunto il capo delgoverno – può tranquillizzarsi un po’ sulle prospettive dell’euro e dell’Europa”. Per Monti “l’Italia avrebbe potuto trascinare con sé l’Europa” qualche mese fa, “ma l’impegno per registrare la stabilità finanziaria e per avere una maggiore crescita è l’impegno di questi giorni. Dalla Cina si può guardare all’Europa e anche all’eurozona come un’area che, come aggregato, ha squilibri inferiori a quelli del Regno Unito, degli Stati Uniti d’America e del Giappone. Certo abbiamo dei problemi di governance e li stiamo affrontando”. Per Monti “la Cina può continuare a guardare in prospettiva strategica all’Europa e saremmo felici se l’Italia potesse essere un pezzo importante se non centrale di questa attenzione strategica della Cina per l’Europa”.
Il Pdl non voterà la fiducia se il Governo scenderà in campo contro la responsabilità civile delle toghe, cavallo di battaglia del partito di Berlusconi. All’indomani del sofferto sì alla Camera sul ddl corruzione, il segretario del Pdl Angelino Alfano lancia un avvertimento al Governo. Il tema è sempre quello della giustizia e la linea è quella già anticipata ieri in aula dal capogruppo Fabrizio Cicchitto: avanti con la responsabilità civile delle toghe.
“Invitiamo il governo a non porre la fiducia sulla norma che introduce la responsabilità civile dei magistrati al Senato, altrimenti se ci sarà da scegliere se stare con il governo o con i cittadini il Pdl sceglierà di stare dalla parte dei cittadini e non voteremo la fiducia”, ha detto Alfano in una conferenza stampa nella sede di via dell’Umiltà.
Secondo il segretario Pdl non si deve compiere nessun passo indietro sulla responsabilità delle toghe, su cui venne fatto a suo tempo un referendum, poi “tradito”: “E’ giusto il principio di chi sbaglia paga e devono pagare anche i magistrati”.
Di fronte all’aut aut del Pdl, il ministro Paola Severino prende tempo, rivendicando di essere un ministro ”aperto al dialogo, con tutte le parti che sono in questa riforma”. La responsabilità civile delle toghe, sottolinea, ”è un tema sul quale dobbiamo ancora lavorare con calma. E’ prematuro parlare di fiducia, se ne discuterà con i partiti e tutte le parti interessate”.
Tornado al ddl anticorruzione, l’ex ministro della Giustizia del governo Berlusconi assicura che al Senato si proverà ”ulteriormente a migliorare il testo. Ad esempio, se è vero che c’è la norma ‘salva Penati’, e se ce ne sono altre contra personam, interverremo per modificarle”.
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