Grecia, il giorno della scelta: 10 milioni al voto mentre la Ue è col fiato sospeso
I paesi della Ue guardano con il fiato sospeso alla Grecia che oggi va di nuovo alle urne per un voto che si annuncia assolutamente decisivo per il suo futuro nell’eurozona. Alle scorse consultazioni, tenutesi il 6 maggio, e sfociate in una impasse politica senza precedenti, l’astensione era stata altissima, non aveva votato 40% degli aventi diritto, che sono in totale circa 9,9 milioni.
Secondo gli ultimi sondaggi, diffusi due settimane prima del silenzio elettorale, in vantaggio sarebbero, testa a testa, il partito della sinistra radicale, Syriza, e i conservatori del Nuovo partito democratico.
“Oggi tocca al popolo greco parlare e domani una nuova era iniziera’ per la Grecia“. Così dopo aver votato Antonis Samaras, leader di Nuova Democrazia, ha sottolineato l’importanza dell’appuntamento elettorale di oggi in Grecia, cruciale per il futuro europeo del paese e considerato una sorta di referendum sulle misure di austerity.
Il leader del Pasok, il partito socialista greco, Evangelos Venizelos, apre da subito a un governo di larghe intese. “I greci possono e devono salvaguardare la coesione sociale e la nostra unita’ nazionale. Domani il paese dovra’ avere un governo. L’unica soluzione praticabile e’ quella di un governo di responsabilita’ nazionale condivisa”.
Intanto, mentre gli ospedali scarseggiano di medicine che non possono più pagare, i greci corrono ai bancomat per fare scorta di euro, nel timore di una uscita dall’eurozona: 100-500 milioni di euro vengono ritirati ogni giorno, per un totale di di 5-6 miliardi nel solo mese di maggio.
E dal governo filtrano notizie allarmanti di soli due miliardi rimasti nelle casse del Tesoro, che non permetterebbero il pagamento di stipendi e pensioni dopo agosto.
Tutta Europa guarda oggi a quello che diranno le urne in Grecia. Berlino punta su “un nuovo Governo che onori gli impegni presi con l’Unione Europea”, come ha detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel. L’Europa, spiega Merkel, ”può funzionare solo se tutti i paesi rispettino la disciplina di bilancio”.
Dal voto in Grecia “mi aspetto prevalga la volontà precisa di restare in Europa”, dice Mario Monti nel corso dell’intervista per ‘La Repubblica delle idee’ a Bologna”. Il premier si aspetta, come se lo aspettano gli altri partner Ue, un voto favorevole ad “saldo rapporto tra la Grecia e l’Ue e alla permanenza della Grecia nell’eurozona”.
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