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Egitto, giallo su Mubarak: ieri l’ex presidente è stato dichiarato morto poi notizia smentita. Resta in gravi condizioni

Prima le notizie di un ictus, diffuse dall’agenzia di stampa egiziana statale Mena. Quindi quelle di un coma che hanno fatto sì che i medici lo dichiarassero ”clinicamente morto”. Mentre si sono susseguite nella notte le notizie sull’ex presidente egiziano Hosni Mubarak, condannato all’ergastolo il 2 giugno scorso per aver ordinato di sparare sui manifestanti durante la Rivoluzione del 25 gennaio, l’unica certezza è quella che le sue condizionidi salute si stanno notevolmente aggravando. Tanto che, superando gli ostacoli posti dalle autorità, l’ex raìs è stato trasferito dall’ospedale del carcere di Tora, dove si trova appunto dal 2 giugno, a una struttura medica militare, dove viene tenuto in vita dai medici.
Si trova in condizioni critiche ma non è morto, ha dichiarato il suo avvocato difensore al quotidiano Al Ahram. “La sua salute è deteriorata per la mancanza di cure mediche presso l’ospedale del carcere” di Tora, ha detto Farid al-Deeb.
E proprio davanti all’ospedale militare di Maadi che dalla notte si sono riuniti sostenitori e oppositori del deposto presidente, 84 anni. Intanto il Consiglio supremo delle Forze Armate, che ha riassunto il potere legislativo dopo lo scioglimento del Parlamento, si è affrettato a smentire che Mubarak sia clinicamente morto. In ogni caso le sue condizioni di salute restano critiche e, secondo fonti a lui vicine, avrebbe avuto un attacco cardiaco che gli avrebbe fernato le funzioni vitali, poi riattivate dai medici.
La direzione del carcere di Tora ha vietato ai figli di Mubarak, Alaa e Gamal, di accompagnare il padre nell’ospedale militare di Maadi. Lo riferisce il sito di Al-Ahram citando una fonte della sicurezza che chiede l’anonimato. I due figli dell’ex raìs sono stati trasferiti dall’ospedale del carcere di Tora in una cella dopo che Hosni Mubarak è stato trasferito in quanto ”non c’erano più motivi che restassero in ospedale”. Gamal, il figlio minore e un tempo delfino di Mubarak, era furioso per il peggioramento delle condizioni di salute del padre. ”Ha detto: ‘avevo già avvisato del deteriorarsi della sua salute se rimaneva nel carcere di Tora’. Ed era ancora più infuriato quando è stato trasferito in cella”, ha proseguito la fonte.
In ogni caso quando il deposto presidente morirà avrà diritto a un funerale in forma privata e familiare, con la partecipazione dei suoi due figli, riferisce una fonte ufficiale sostenendo che comunque gli sarà negato un funerale di Stato. Alaa e Gamal Mubarak, invece, potranno partecipare a tutta la cerimonia funebre, compreso il lavaggio del corpo in linea con i precetti islamici e le preghiere nella moschea vicino al cimitero di famiglia a Heliopolis, al Cairo. Un’altra fonte ufficiale ha invece detto ad Ahram Online che nei prossimi due giorni potrebbe essere imposto un coprifuoco come misura precauzionale per garantire la sicurezza del funerale di Mubarak nel caso in cui dovesse morire. Un’eventuale morte dell’ex raìs potrebbe anche rinviare l’annuncio, previsto per giovedì, dei risultati delle elezioni presidenziali da parte del Consiglio supremo delle Forze Armate.