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Turchia, jet abbattuto. Erdogan avverte la Siria: Atto ostile, reagiremo ad una nuova violazione

Le forze armate turche non esiteranno a usare la forza in risposta a qualunque altro episodio che coinvolga la Siria, come l’abbattimento di un jet turco in acque internazionali la scorsa settimana. Lo ha detto il premier turco Recep Tayyip Erdogan, parlando in Parlamento ad Ankara.
Erdogan ha garantito che il suo governo “non cadrà nella trappola di chi gioca alla guerra, ma questo non vuol dire che rimarrà in silenzio”. E ha poi precisato che “sono state modificate le regole di ingaggio” delle forze armate turche rispetto alla Siria, e ora ci sarà una reazione a ogni provocazione. “Ogni infrazione delle leggi sul nostro confine avrà una risposta – ha assicurato parlando ai deputati del suo partito – Ogni soldato che si avvicina al confine turco sarà trattato come una minaccia”. “Intraprenderemo ogni azione prevista dal diritto internazionale”, ha concluso.
“Non bisogna scambiare il nostro approccio di buon senso e cautela per debolezza”, aveva detto Erdogan durante un incontro con i parlamentari del suo partito. Poi aveva ribadito che il velivolo è stato abbattuto in acque internazionali, anche se è poi precipitato in acque siriane. Per questo, a suo giudizio, si è trattato di un atto ostile da parte della Siria. “Ci sono ambienti, fuori e dentro la Turchia, che cercano di distorcere questa realtà – ha aggiunto – ma i dati dei radar sono chiari: i siriani hanno abbattuto un jet di ricognizione e che conduceva un volo di prova e questo è un atto ostile”.